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Sara va dal dentista per una carie e si ritrova con un ago conficcato nel cervello: salvata con un’operazione

Una semplice visita dal dentista si è trasformata in un incubo. Lunedì è stata resa nota un’operazione senza precedenti effettuata nel 2023 Ospedale di Sant Joan de Déu de Esplugues a Barcellona. Quasi un anno fa Sara, una bambina di quattro anni, si è recata al centro sanitario con un ago conficcato nella guancia. La piccola era stata dal dentista per curare alcune carie, ma l’ago dell’anestetico le era rimasto incastrato all’interno della guancia e aveva raggiunto il cervello.

La madre, Montse Llusà, ha rivelato a TVE che quando si è accorta che avevano tolto la siringa senza ago, all’interno dello studio è scattato il panico: “Hanno visto che non riuscivano a tirarlo fuori e hanno chiamato l’ambulanza”. Quando la bambina è arrivata all’ospedale Sant Joan de Déu, è stata eseguita una TAC che ha rivelato che l’ago era ancora conficcato nella guancia. Così ha dovuto aspettare due giorni perché fosse disponibile una sala operatoria attrezzata con ciò di cui aveva bisogno.

La piccola è stata ricoverata e dopo le analisi è stato chiaro che sarebbe servita un’operazione. L’intervento è durato tra le quattro e le cinque ore e hanno partecipato 22 professionisti di diverse specialità (neurochirurghi, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti, radiologi…) si sono riuniti in una sala operatoria dove hanno utilizzato la neuronavigazione. L’operazione ha avuto esito positivo, la piccola Sara è sana e salva.

Dopo l’intervento, Sara è stata ricoverata a San Juan de Dios per una settimana. Ora, un anno dopo, i chirurghi ritenevano che non vi fossero più conseguenze, ad eccezione della cicatrice. Dato il successo senza precedenti di questo caso eccezionale, l’equipe medica lo ha presentato al Congresso della Società Spagnola di Neurochirurgia Scientifica lo scorso febbraio. Inoltre, i medici hanno scritto un articolo sui dettagli dell’intervento inedito e prevedono di pubblicarlo presto su una rivista scientifica.

“Vogliamo sottolineare che il caso di Sara non è un motivo per smettere di portare i bambini dal dentista o per aver paura di somministrare loro l’anestesia quando è necessario per evitare il dolore”, insiste Hinojosa, uno dei 22 medici presenti. La lezione che se ne può trarre, secondo il neurochirurgo, è che “nell’agire medico accadono degli imprevisti; l’importante è che siano preparati a risolverli”.