Maria Isabella Lisaru, una bambina di 6 anni di Piacenza, è morta sabato 25 marzo all’ospedale Niguarda di Milano. I suoi genitori l’hanno portata al pronto soccorso pediatrico in Emilia nel tardo pomeriggio di venerdì perché le sue condizioni apparivano subito critiche ai medici. Il quadro clinico evidenziava una funzionalità cardiaca gravemente compromessa. Per questo motivo, è stato organizzato il trasporto d’urgenza al Niguarda di Milano, dove sarebbe stata sottoposta all’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO) per aumentare la circolazione del sangue.
La morte è avvenuta sabato mattina, probabilmente a causa di una miocardite acuta, forse riconducibile alle complicazioni di una grave influenza. La bambina, di origine romena e figlia di un imprenditore del settore della logistica, avrebbe compiuto 7 anni a giugno. Come ha spiegato un amico della famiglia, sembrava inizialmente un semplice raffreddore, e la madre l’aveva portata prima dal medico di base. Lunedì 20 marzo, sembrava già stare meglio e aveva potuto tornare a scuola.
Poi, tuttavia, la madre ha notato la sua spossatezza e ha deciso di portarla direttamente al pronto soccorso. Al suo arrivo, gli esami clinici hanno rivelato che la bambina, con sintomi influenzali, aveva un’infiammazione del muscolo cardiaco. Da qui la decisione di trasferirla al Niguarda.
Purtroppo, durante il viaggio verso Milano, le condizioni di Maria Isabella sono peggiorate. La bambina è andata in arresto cardiorespiratorio in ambulanza e i sanitari hanno praticato le manovre di rianimazione. Tuttavia, i medici ne hanno constatato la morte nella notte tra sabato e domenica 26 marzo. Questa è una tragica vicenda che ha scosso l’Italia intera e ha messo in evidenza l’importanza della prevenzione e del controllo medico tempestivo per la salute dei nostri figli.