Dopo la multa di 3 milioni di euro imposta a Facebook dal Garante per la concorrenza e dei mercati italiano per i termini e le condizioni di servizio di WhatsApp, un’altra sanzione si abbatte sull’azienda di Mark Zuckerberg
A sanzionare la società con una multa di 110 milioni di euro l’Antitrust Ue: sotto accusa il collegamento fra gli account di Facebook e quelli di WhatsApp. Al momento dell’acquisto di WhatsApp nel febbraio 2014, l’azienda statunitense aveva assicurato alla Commissione Europea di non poter collegare gli account dei due servizi. E quando nell’agosto del 2016, aggiornando i termini di servizio, il collegamento fra i numeri di telefono iscritti alla chat e gli account Facebook si è realizzato, la Commissione Europea ha chiesto spiegazioni.
Così, dopo una serie di indagini, Bruxelles ha scoperto che già nel 2014 ai tecnici era nota la possibilità di creare il collegamento, sebbene per due volte il contrario fosse stato messo nero su bianco, in occasione delle istruttorie per l’autorizzazione all’acquisto.
La sanzione non avrà nessun effetto retroattivo sull’autorizzazione ottenuta a ottobre 2014, e così è stata commentata dalla commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager: è “un chiaro segnale alle società. Queste devono rispettare le regole Ue, in campo di acquisizioni e fusioni, e l’obbligo di fornire informazioni corrette. La multa comminata a Facebook è proporzionata e ha l’obiettivo della deterrenza”.
L’entità della multa a Facebook
I fattori che hanno dettato la determinazione dell’importo della sanzione da parte della Commissione sono la gravità del fatto commesso, la sua durata e anche le circostanze attenuanti.
Nella nota diffusa la Commissione ha spiegato che teoricamente la multa avrebbe potuto corrispondere al 1% del fatturato complessivo della società: il che avrebbe significato, prendendo come riferimento il bilancio 2016, una multa a Facebook di 250 milioni di euro.
A essere ritenuta proporzionata alla violazione commessa la sanzione di 110 milioni, alla cui determinazione ha contribuito come circostanza attenuante l’atteggiamento collaborativo del social network .
Considerando che Facebook ha realizzato nel 2016 profitti netti per 10,2 miliardi di dollari, la sanzione non avrà un impatto finanziario rilevante per l’azienda. Così come non né avrà sull’autorizzazione che ha portato all’acquisto di WhatsApp per 19 millardi di dollari.
Facebook, attraverso un portavoce, ha spiegato: “Abbiamo agito in buona fede sin dalle nostre prime interazioni con la Commissione Europea e abbiamo cercato di fornire informazioni accurate ogni volta. Gli errori che abbiamo fatto nel 2014 non erano intenzionali e la Commissione ha confermato che non avevano impatto sull’esito dell’analisi della fusione”,”.
Questa è la prima volta che la Commissione Europea infligge questo tipo di multa, da quando nel 2014 le nuove regole antitrust sono entrate in vigore.