Il 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, continua a dividere gli italiani. Non solo tra ex comunisti ed ex fascisti, come accade ormai da decenni. Quest’anno il tema divisivo sul tavolo della politica è anche quello della guerra in Ucraina. E, infatti, il leader del M5S Giuseppe Conte bacchetta duramente il premier Giorgia Meloni per le sue parole pronunciate in difesa della causa del presidente ucriano Zelensky. Secondo l’ex presidente del Consiglio, la Meloni sbaglia.
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“In questo nuovo bipolarismo l’Italia la sua scelta di campo l’ha fatta, ed è una scelta netta. – scrive Giorgia Meloni in una lettera inviata al Corriere della Sera – Stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, senza se e senza ma. E questo è il modo migliore per attualizzare il messaggio del 25 aprile. Perché con l’invasione russa dell’Ucraina la nostra libertà è tornata concretamente in pericolo. È, questa, una convinzione che ho rafforzato grazie all’incontro con una donna straordinaria, Paola Del Din”, aggiunge facendo riferimento al recente incontro con la partigiana che combatteva con le brigate Osoppo.
25 aprile: Conte contro Meloni sull’Ucraina
“Buon 25 aprile e buona festa a tutti. – questa invece la replica di Giuseppe Conte arrivando al museo della Liberazione – Finalmente iniziano a esserci le premesse perché questa sia una festa condivisa, visto che oggi anche la Meloni vuole che questa sia condivisa e rinnega nostalgie del fascismo. Ne prendiamo atto. Quello che non condivido del suo appello è la parte finale, quando ne approfitta poi per perpetuare questa escalation militare del conflitto russo-ucraino”, chiosa il leader del M5S che ha una idea diversa dal premier sulla guerra in Ucraina.
“E non mi sembra che sia questo il tema. – precisa Conte parlando della questione Ucraina – Anzi direi che, come ha detto Papa Francesco, il coraggio ce l’ha chi vuole costruire faticosamente un percorso di pace, non chi si limita a invii e investimenti di attrezzature ed armamenti militari che ovviamente alimentano questa guerra. Non cerchiamo la polemica a tutti i costi. Nelle pieghe di qualche dichiarazione ci può essere qualche svarione, ma lavoriamo tutti per ciò che ci unisce. Va apprezzato lo sforzo del loro leader Meloni. Anche se non è detto che riesca a portarsi tutti appresso”, conclude.
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