Resa dei conti nel centrodestra in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile. A fare infuriare i fedelissimi del premier Giorgia Meloni è una nota firmata dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che invita tutti “a festeggiare la Liberazione” ricordando “che la nostra Costituzione si basa su questi valori”. Il riferimento di Berlusconi sembra essere rivolto alle discutibili parole pronunciate dal presidente del Senato Ignazio La Russa, poi bacchettato anche dal suo vecchio leader ai tempi di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini.
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25 aprile: Meloni bacchetta Berlusconi
“Ma chi ha scritto questa nota?”, si starebbero chiedendo dalle parti di Forza Italia in merito alla nota pubblicata da Silvio Berlusconi sul 25 aprile. Almeno secondo il retroscena fornito dal quotidiano Repubblica. Un problema in più per Giorgia Meloni, già alle prese con il tentativo di sopire le polemiche provocate dalle frasi di La Russa e dal successivo intervento a gamba tesa di Silvio Berlusconi.
“La parola antifascismo non c’è nella Costituzione”, aveva sentenziato nei giorni scorsi Ignazio La Russa, puntualizzando poi di riconoscersi “nei valori della Resistenza che sono espressi in positivo nella prima parte della Costituzione”. Precisazioni che non sono riuscite a mettere il tappo alle critiche rivolte al governo Meloni in occasione del 25 aprile. La Russa però si è detto anche “allibito di fronte allo stravolgimento della verità sulle sue parole” e ha minacciato azioni legali.
Prima della lettera di Berlusconi, poi, sulla Meloni è caduta anche la tegola rappresentata da Gianfranco Fini. “Spero che Giorgia Meloni voglia cogliere anche questa occasione per dire senza ambiguità, lei non è una donna ambigua, e reticenze che la destra i conti con il fascismo li ha fatti in fondo e senza infingimenti quando è nata Alleanza nazionale. – – ha dichiarato Fini ospite su Rai 3 di Lucia Annunziata – An condannò il fascismo, Giorgia Meloni ha questa sensibilità. Ancora una volta un 25 aprile di divisione, di polemiche e in alcuni casi di risse. Tutti si devono chiedere perché e fare quello che possono per evitare che nei prossimi anni si sia nelle stesse condizioni. E deve farlo soprattutto la destra, che oggi governa forte di un voto indiscutibile e che per alcuni non avrebbe fatto i conti col suo passato”.
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