Quali sono i lavori che nei prossimi cinque anni non conosceranno crisi in Italia? Il lavoro è una materia difficile nel nostro paese, con una disoccupazione che viaggia ancora attorno a cifre importanti. Eppure, nonostante i senza lavoro siano quasi 2,8 milioni (Istat, dicembre 2017) ogni anno in Italia ci sono alcune decine migliaia di posti di lavoro che restano vacanti. Come mai?
Il mercato del lavoro attuale
Questo accade in parte perché mancano le figure professionali richieste dalle aziende, come puntualmente da alcuni anni denuncia l’indagine Excelsior di Unioncamere. Ma molti posti di lavoro restano vacanti perché le aziende hanno difficoltà a ricercare le persone adatte a ricoprire il ruolo ricercato, spesso per l’inefficienza del sistema che dovrebbe favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ma quali sono questi profili difficili da trovare? Quali sono i lavori che non conosceranno crisi nei prossimi cinque anni? L’elenco in realtà sarebbe un po’ più lungo, ma ne abbiamo selezionati cinque che a nostro avviso saranno garanzia di occupazione stabile e ben retribuita per i giovani italiani che stanno per fare il loro ingresso nel mondo del lavoro.
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Esperto di sicurezza informatica
Sembra quasi banale ricordarlo, ma negli ultimi dieci anni il web ha rivoluzionato il mondo, anche in un paese piuttosto refrattario all’innovazione come l’Italia. Avreste mai pensato dieci anni fa di vedere vostro padre sessantenne fare un pagamento online con un’App dal proprio telefono cellulare? La tecnologia, in particolare quella informatica, ha reso enormemente più semplici e veloci moltissime attività, ma ha spostato “online” molte problematiche che in passato erano gestite diversamente o semplicemente non esistevano. La sicurezza delle reti e delle transazioni è uno dei temi fondamentali del mondo iper-connesso, oggi, nel prossimo futuro e anche a medio termine. Per questo, affermano tutti gli analisti, il lavoro per gli esperti di sicurezza informatica di qui ai prossimi anni non mancherà assolutamente. Se state per scegliere il percorso di laurea specialistica, l’It security può garantirvi un futuro di soddisfazioni professionali ed anche economiche. Secondo una recente inchiesta de Il Sole 24Ore l’Italia resta fanalino di coda per le retribuzioni degli specialisti di security, ma nei prossimi anni si prevede un graduale adeguamento delle retribuzioni a quelle proposte negli altri paesi europei.
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Medico
Una delle professioni più antiche del mondo, votata alla cura della persona, sembra proprio voler vivere una seconda giovinezza nel nostro paese. E’ una costante in tutti i paesi post-industriali, in cui l’aspettativa di vita sale e la popolazione invecchia: la richiesta di professionisti in ambito sanitario e nell’assistenza alle persone è in costante ascesa. Per quanto riguarda la professione di medico, partiamo da un dato. Qualche giorno fa abbiamo appreso che tra dieci anni in Italia, se non ci sarà un ricambio generazionale al momento impossibile per la costante riduzione di laureati, ci saranno 84mila medici in meno. Questa emorragia di professionisti, in particolare nel pubblico, renderà necessario il reperimento di forze lavoro all’estero. Basterebbe questo per spingere un giovane che oggi deve scegliere il percorso di studi universitario ad optare per la facoltà di Medicina. Certo, il percorso per arrivare alla professione in Italia è lungo, faticoso e non sempre soddisfacente dal punto di vista economico. Ma se l’esigenza di professionisti diventerà così impellente come le cifre odierne paiono suggerire, anche per i giovani medici italiani le prospettive di carriera saranno decisamente diverse da quelle sinora avute.
Cuoco
L’Italia e il cibo, un connubio millenario ed indissolubile che ci ha portato ad esser riconosciuti a livello mondiale come leader assoluti nelle produzioni agro-alimentari e nella trasformazione della materia prima. Nell’anno in cui se ne è andato il maestro per eccellenza della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, le associazioni di categoria del settore hanno rilanciato la domanda di professionalità “di cucina”. Le parole d’ordine per l’Italia, dopo il palcoscenico mondiale di Expo, sono qualità, rispetto di tradizioni e tipicità, cura del rapporto con il cliente. Gli “chef” di oggi, che noi preferiamo chiamare cuochi come faceva il compianto Maestro, sono sempre più giovani e bravi. Nei prossimi cinque anni si prevede un’ulteriore crescita della richiesta di professionisti della ristorazione a tutti i livelli, da quella collettiva a quella classica, dalla ristorazione veloce a quella innovativa (cuochi a domicilio e personal chef).
Esperto di internazionalizzazione
In Italia mancano figure che siano in grado di valorizzare le produzioni delle nostre piccole e medie imprese, il 90% delle aziende attive in Italia, in tutti settori. Sono alcuni anni che l’ICE, oggi Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, organizza un master per formare figure che abbiano le competenze per accompagnare con successo le aziende sui mercati internazionali. Ma la richiesta di professionisti di internazionalizzazione, di pari passo con la crescita dell’export di made in Italy, negli ultimi cinque anni ha subito un’accelerazione notevole. E’ la stessa accelerazione che ha permesso all’Italia di uscire (timidamente) dal tunnel della crisi (+ 3,4% le esportazioni delle aziende italiane nell’ultimo trimestre 2017). Se i vostri figli si stanno per laureare in una facoltà economica, consigliate loro questa specializzazione, non se ne pentiranno.
Badante o assistente personale
Sì, siamo sempre più vecchi. L’aspettativa di vita media in Italia oggi ha superato gli 83 anni. Con l’incremento della popolazione anziana negli ultimi anni è aumentata esponenzialmente anche la richiesta di professionisti dell’assistenza. Non solo semplici “badanti” o assistenti familiari, ma vere e proprie figure di assistenti personali in grado di occuparsi a 360° gradi delle esigenze delle persone anziane. La disponibilità di persone a ricoprire questo ruolo è piuttosto elevata, ma mancano percorsi di formazione condivisi e riconosciuti a livello nazionale: nel prossimo futuro siamo certi che questo gap sarà colmato e che la professione di assistente personale sarà scelta anche da molti giovani.