50 milioni di euro da destinare ai parenti vittime del crollo del Ponte Morandi, venuti giù di schianto a ridosso del Ferragosto 2018 in una giornata tristemente famosa per l’Italia, con la conta delle vittime a salire ora dopo ora fino a raggiungere quota 43 morti. Una cifra che Autostrade, in silenzio, vuole pagare ai famigliare per escludere gli stessi dal processo. Una notizia che è stata pubblicata sulle pagine del Secolo XIX, che ha svelato le mosse della società.
Autostrade sta inoltre ultimando la chiusura degli accordi con centinaia di famigliari delle vittime, per una cifra che dovrebbe infine rasentare i 50 milioni e di fatto escluderebbe le medesime parti civili dal processo, nel quale i loro avvocati non avranno più voce in capitolo e facoltà d’intervento, pur potendo presenziare. La rinuncia delle parti civili comprende il silenzio dei danneggiati. Una notizia che ovviamente sta dividendo gli utenti in rete, alcuni dei quali subito all’attacco.
Il Secolo scrive di essere in possesso di alcuni documenti che rivelano numerosi dettagli dell’accordo. Chi accetta dà atto “di nulla altro avere reciprocamente a pretendere. E i danneggiati dichiarano di non avere più nulla a pretendere, anche nei confronti degli amministratori, dipendenti e consulenti di Aspi, di Atlantia, e nei confronti delle altre società del Gruppo Atlantia”.
Stipulando l’accordo, i famigliari delle vittime rinunciano ad agire “per qualsiasi ragione o titolo, in merito ai fatti di cui alla premessa (il crollo del ponte ndr). E, più in generale, in merito ai fatti di cui al sinistro e comunque in relazione a tutti i danni richiesti, e/o ad ogni pretesa anche non formulata ma astrattamente azionabile in qualsivoglia sede”.
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