Nervi tesissimi tra maggioranza e opposizione sul fronte della possibile revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia, dopo diversi giorni di scontri e botta e risposta sul tema. I giallorossi restano divisi sul tema, con il Movimento Cinque Stelle che continua a spingere per lo strappo con la società controllata dalla famiglia Benetton e l’ex capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, a puntare il dito anche contro la Lega di Salvini.
“Oggi tutti dicono di essere favorevoli a togliere il controllo di Autostrade ai Benetton. Lo dicono anche quelle forze politiche che, quando hanno potuto, si sono messe di traverso. E mi riferisco in particolare ad una forza politica: la Lega di Matteo Salvini”. Di Maio ha ricostruito quanto accaduto in passato tra Aspi e il Carroccio, sostenendo di voler “mettere in chiaro le cose”.
Un racconto iniziato dal 2006, anno in cui la famiglia Benetton finanziò la Lega con 150 mila euro di contributo elettorale. Due anni più tardi la salita al governo Silvio Berlusconi, alleato appunto della Lega. “Il 29 maggio 2008 arriva in parlamento il decreto legge numero 59, ma in quel decreto viene ficcato nottetempo l’emendamento salva Benetton. Il decreto diventa legge grazie al voto di Salvini e della Lega” ha spiegato Di Maio.
“In pratica con quell’emendamento la Lega decise di regalare un pezzo delle nostre infrastrutture a un privato, senza nemmeno costringerli a effettuare i controlli necessari a tutela della vita e della sicurezza degli italiani” ha concluso di Maio. “Un disastro senza precedenti, con dei precisi responsabili, i Benetton, che grazie a quell’emendamento approvato proprio dalla Lega qualche anno prima avevano trascurato la manutenzione del ponte. Anche questo non lo dico io, ma lo dicono le perizie e le indagini effettuate successivamente”. Per poi concludere: “T
rovo falso e ipocrita che oggi sia proprio Salvini a chiedere giustizia, definendoci ridicoli e bugiardi”.
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