Da quello che si è appreso, l’imminente primo consiglio dei ministri prevedrà l’annullamento dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, il reintegro dei medici no vax e l’amnistia sulle multe per chi ha violato gli obblighi.
Su questi presupposti, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha bollato questa azione del governo come “anti-scientifica e diseducativa”.
“Al di là di una scelta individuale incompatibile con l’esercizio di una professione sanitaria, si tratta di persone che hanno spesso seminato disinformazione pubblica sui vaccini, elevandosi a ‘paladini’ del popolo No vax, a volte con evidenti obiettivi di affermazione politica individuale”.
“La parola d’ordine ‘discontinuità’ è assolutamente legittima in una repubblica democratica. Ma deve essere utilizzata anche per migliorare tutto quello che il Governo precedente non è riuscito a fare. Dalla raccolta più analitica dei dati sui pazienti ricoverati agli investimenti sugli impianti di aerazione e ventilazione dei locali chiusi; dall’accelerazione della copertura con i richiami vaccinali, all’implementazione di rigorosi protocolli terapeutici per le persone al rischio”.
Il punto è che non è finita. Conclude Cartabellotta: “Con l’evoluzione delle varianti e la protezione conferita dalla vaccinazione sulle forme gravi, la malattia Covid-19 oggi non è più quella del 2020-2021. Tuttavia, la pandemia è ancora in corso. Sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie invitano tutti i Paesi ad essere preparati e pronti, visto l’imminente arrivo della variante Cerberus e l’imprevedibilità degli scenari a medio-lungo termine”.