Vittorio Sgarbi protagonista dell’ultima puntata di Non è l’Arena. Il critico d’arte, ormai fuori dal Parlamento, viene invitato dal conduttore Massimo Giletti per commentare gli scontri avvenuti all’università La Sapienza di Roma alcuni giorni fa. Gli studenti dei collettivi di sinistra si sono scontrati con la polizia perché volevano impedire un convegno al quale partecipava anche il giornalista Daniele Capezzone. Sgarbi si pone nettamente contro gli studenti. E così esplodono furiosi battibecchi tra lui e i ragazzi collegati in diretta con La7.
Il primo scontro di Vittorio Sgarbi avviene con uno studente che sostiene sia stato giusto cercare di impedire fisicamente un convegno ritenuto “fascista”. “Dici cazzate, sei antidemocratico. Tu sei fascista. La Russa non ha i busti di Mussolini in casa, capra. Bugiardo. E se ce li ha, possono essere opere d’arte. Ignorante”, lo investe allora di improperi l’ospite di Giletti.
Poco dopo, mentre Vittorio Sgarbi illustra la sua posizione sui fatti de La Sapienza, una voce femminile prova ad interromperlo. “Stai zitto, sto parlando io”, sbotta allora l’ex parlamentare scambiandola per un maschio. “Sono una donna”, precisa allora la studentessa. Ma lui non si fa alcun problema per la gaffe appena compiuta e prosegue imperterrito nel suo ragionamento. “Il convegno non c’è stato, l’avete bloccato voi. Capezzone non ha parlato. La polizia non l’ha chiamata la Meloni ma la vostra rettore”, punta il dito contro la studentessa.
“Il convegno si è svolto regolarmente, ci sono anche le foto”, lo contraddice invece lei. “Il problema di questo Paese è il comunismo delle vostre menti”, perde allora nuovamente le staffe Sgarbi. Ma la ragazza tiene il punto, sostenendo che legittimare l’uso della violenza da parte delle forze dell’ordine all’interno di una università sia “pericoloso”. Insomma, un muro contro muro a Non è l’Arena.
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