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Di Battista boccia il governo Meloni a Dimartedì: “Solo min***ate”

Alessandro Di Battista non ha alcuna intenzione di fare sconti al governo Meloni. Ospite di Giovanni Floris a Dimartedì, l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle mostra il dente avvelenato contro i primi provvedimenti presi dall’esecutivo di centrodestra. Secondo Di Battista si tratterebbe solo di “minchiate”. Per non parlare poi della “linea Draghi” seguita dal nuovo premier su guerra e economia.

Alessandro Di Battista

“Che ne pensa di questo esordio di Giorgia Meloni?”, domanda a bruciapelo Floris al suo ospite. “La settimana scorsa parlavamo delle emergenze del Paese e nella prima parte della sua trasmissione, ovviamente non è responsabilità sua, leggendo i giornali qua, perdonate il termine, ma leggiamo soltanto delle minchiate. – questa la replica secca di Alessandro Di Battista – Io credo che se domandassimo non a cento ma a diecimila italiani quali sono le emergenze del Paese, nessuno risponderebbe i rave, portare il contante a diecimila euro, francamente neanche Predappio”.

“Io trovo preoccupante, sono giorni anzi settimane che ripeto che il problema della Meloni non è il fascismo. – prosegue nel suo sfogo Di Battista – Il suo problema è che sulle questioni importanti tira dritto seguendo la linea Draghi su economia e guerra. Le parole d’ordine che dovremmo pronunciare oggi, vista la gravità della situazione, sono caro bollette, caro vita, negoziato, modalità per uscire dalla tragedia in Ucraina. – sostiene l’ex pentastellato – Tutte cose che evidentemente il governo Meloni non può affrontare oggi”.

“Questo perché ha piazzato Tajani agli Esteri che è sostanzialmente l’uomo più legato alla Nato che c’è in Italia. – punta il dito Di Battista – Uno che non apre bocca se prima la Nato non gli dà il permesso. Giorgetti all’Economia che è colui che diceva che Draghi è il Cristiano Ronaldo della politica. Uno che è già non parla di scostamento di bilancio perché cerca di fare tutto quello che viene dalla tecnocrazia europea. Quindi sulle due questioni centrali, che sono guerra e economia, non discutiamo. Oggi parliamo di un decreto fuffa, anche se ben venga la misura sull’ergastolo ostativo. E ora spero che tutti si siano resi conto che durante il governo Draghi è stata votata quella porcata della riforma Cartabia”, conclude.

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