“Non è affatto vero quel che dice il governo. I dati rivelano che nel 2020, anno nel quale siamo stati investiti per primi dalla pandemia, siamo stati quinti al mondo per numero di decessi ogni 100 abitanti, dietro a paesi come Perù e Belgio, ma nel 2021 siamo scesi al posto 53, e questo è successo nonostante avessimo la popolazione con l’età tra le più avanzate e fragili al mondo”.
Walter Ricciardi, igienista della Cattolica e consulente del governo Conte II e Draghi, si scaglia contro la narrazione del governo Meloni e dei novax, che suona più o meno così: l’Italia ha avuto un numero di morti tra i più alti al mondo, nonostante restrizioni considerevoli delle libertà civili e diverse dosi di vaccino.
Prosegue RIcciardi, citando uno studio della Cattolica condotto da Michela Garlaschi: “I primi dieci posti nella classifica internazionale dei paesi per numero di decessi nel 2021 sono occupati da quelli dell’Europa Centrale”, che peraltro hanno avuto un atteggiamento più liberale circa le restrizioni e le quarantene.
Conclude il luminare: “Avremmo potuto certamente fare meglio, ma con misure ancora più dure, non più morbide. Ad esempio quelle che hanno adottato Germania e Francia, che hanno fatto lockdown nazionali molto più tempestivi e prolungati di noi. È falso anche che noi abbiamo adottato misure più dure degli altr”.