Quello tra Meloni e i sindacati non sarà un rapporto facile, in parte per le ideologie implicate, in parte – in grossa parte – per la situazione economica attuale.
“Siamo nel mezzo di una crisi internazionale sociale, usciamo da una pandemia, c’è una crisi energetica in corso, un aumento dei costi delle materie prime, una inflazione vicina al 10%, salari perlopiù inadeguati, pensioni di oggi basse, e quelle future rischiano di essere inesistenti”.
Questo è il quadro fosco dipinto dalla presidente del Consiglio ai rappresentanti sindacali durante il meeting a Palazzo Chigi, tuttora in corso, secondo quanto appreso da fonti interne e riportato dall’Ansa.
“Abbiamo sempre riconosciuto l’importanza del confronto con le parti sociali. Il nostro approccio è di totale apertura e rispetto. Dove ci porterà questo confronto dipenderà dell’approccio e dalla disponibilità di ciascuno di noi”, avrebbe aggiunto Meloni.
“Stiamo affrontando il momento più difficile della storia della Repubblica e questo richiede da parte di tutti un supplemento di responsabilità. Bisogna mettere da parte i preconcetti e, nel rispetto delle diverse convinzioni, è necessario provare a ragionare tutti nella stessa direzione: la difesa dell’interesse generale”.
“In questo momento la priorità delle priorità è il lavoro, la grande criticità italiana. L’Italia ha tra i tassi più bassi di occupazione dell’Occidente, ha tra i più bassi tassi di lavoro femminile, tra i più alti tassi di lavoro nero”, ha concluso la presidente e leader di Fratelli d’Italia.