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Superbonus, Meloni boccia Conte: “Altro che ristrutturazioni gratuite”

Giorgia Meloni boccia Giuseppe Conte. In particolar modo a finire nel mirino del presidente del Consiglio è il Superbonus al 110%. Il provvedimento, approvato durante il governo Conte II, è stato più volte difeso a spada tratta dall’ex premier pentastellato. Ma durante la conferenza stampa sul decreto Aiuti, appena approvato dall’esecutivo, la Meloni lo stronca senza appello.

Superbonus, Meloni contro Conte

“Sul Superbonus voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia. – premette Giorgia Meloni in conferenza stampa – Ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. A chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condominio ricordo che costava allo stato 60 miliardi, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro. La copertura al 110% ha deresponsabilizzato chi la usava: se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se prezzo era congruo”, prosegue il premier.

“Questo ha portato una distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti. – aggiunge ancora la Meloni bocciando il Superbonus al 110% – Abbiamo scelto di intervenire e si passa al 90%, salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presenta entro il 25 novembre la nota di inizio lavori. Ma con i risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi”, conclude.

“Sul 110% difendo la scelta di intervenire con decreto perché per colpa nostra, magari con il contributo dei media, è un argomento di grandissimo interesse e prima si fa chiarezza normativa meglio è per tutti. – le fa da spalla il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – La decisione di concentrare in modo selettivo a favore dei redditi medio bassi è una scelta politica: non si è mai visto nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi, lo ribadisco. Questa decisione è a favore di chi non si può permettere di ristrutturare. Le cose cambiano da oggi”, conclude Giorgetti.

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