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Manovra economica, Mulè: “Forza Italia lavorerà per ulteriore aumento delle pensioni”

Lunghissima conferenza stampa di Giorgia Meloni per presentare la manovra economica appena approvata dal suo governo. Il presidente del Consiglio si dimostra raggiante e “soddisfatta”, come dice lei stessa. I nodi da sciogliere restano però ancora molti. In particolar modo è quello sulle pensioni a preoccupare anche i suoi alleati nella maggioranza di centrodestra. Il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, attacca infatti proprio su questo punto.

Pensioni, Giorgia Meloni criticata dai suoi alleati

“Le pensioni minime saranno rivalutate del 120%. – dichiara Giorgia Meloni in conferenza stampa – L’aumento maggiore in rapporto all’inflazione lo avranno le pensioni più basse. Man mano che la pensione aumenta, l’aumento diminuisce. La manovra in materia pensionistica interviene sullo scalone pensionistico che sarebbe scattato dall’1 gennaio, senza un intervento dall’1 gennaio sarebbe scattata la pensione a 67 anni. Si potrà andare in pensione a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà avere una pensione fino a cinque volte la minima”.

“L’ultimo intervento strutturale sulle pensioni minime risale al 2002 quando vennero aumentate dal 392 euro a 516 euro. – replica Giorgio Mulè ospite di Agorà su Rai3 – Questo lo fece esattamente vent’anni fa il governo guidato da Silvio Berlusconi, da allora si sono succeduti una dozzina di presidenti del Consiglio del Partito Democratico e mai nessuno di loro si è ricordato di mettere mano in modo strutturale alle pensioni minime”.

Il deputato forzista ricorda inoltre che “finalmente, appena tornati al governo, grazie al presidente Berlusconi il primo intervento che chiede e ottiene Forza Italia è sulle pensioni minime. Gli altri partiti ora ci dicono che è poco, ma loro non lo hanno mai fatto. Si tratta di un primo intervento che porta le pensioni minime a 570 euro, in Parlamento Forza Italia lavorerà per elevarle a 600 euro nell’ottica di arrivare nel corso della legislatura fino a 1.000 euro”, conclude Mulè”.

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