Tutto esaurito alla conferenza organizzata dall’associazione Nuovo cielo nuova terra di Pier Giorgio Caria, un ex ferroviere di origine sarda divenuto ufologo. Erano 160 le persone che hanno preso parte all’incontro che si è tenuto a Campogalliano, in provincia di Modena. Altre centinaia hanno seguito l’evento in collegamento internet. Il tema principale di questa conferenza in cui si è parlato di ufo, sono stati i famigerati cerchi nel grano. A far notizia è anche il prezzo che i presenti hanno dovuto pagare per assistere alla conferenza: 70 euro che l’organizzatore assicura di aver devoluto in beneficenza.
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Una vicenda, quella degli avvistamenti di oggetti non identificati nei cieli del pianeta, che interessa e coinvolge sempre più persone, disposte come si è visto anche a sborsare cifre non indifferenti per avere nuove informazioni. “Non è una setta di fanatici ma una comunità di amici con gli stessi interessi, come un club di tifosi”, si legge sul quotidiano La Stampa un cui inviato ha seguito la conferenza dell’ufologo Caria.
Come segnala lo stesso quotidiano torinese, inoltre, all’evento erano presenti persone di tutte le estrazioni sociali: “Dandy snob in velluto viola, famiglie con bambini, amiche over 60 in gita domenicale, professionisti solitari e trentenni interessatissimi che fanno foto e comprano merchandising. Certuni hanno effettivamente un aspetto eccentrico, ma sono una minoranza”.
La Stampa offre anche un profilo del protagonista del convegno, l’ufologo Pier Giorgio Caria che “con la sua forma fisica, l’abbronzatura d’inverno, il completo e la cravatta blu, non è come ci si aspetterebbe di trovare un ex ferroviere che ha conquistato una piccola fama come ‘contattista’ di extraterrestri, mistico e predicatore di apocalissi, anche se di fatto questo è ormai da trent’ anni”.
“Negli anni ‘90 andai in una base nucleare russa – ha raccontato Caria durante la conferenza – perché il comandante non riusciva a risolvere il problema dei dischi volanti che gironzolavano tutta notte sopra i silos di lancio delle testate”. E poi, ancora: “I Nazisti sono entrati nella terra cava passando da un punto dell’Antartide con un sottomarino”. Oppure la bizzarra teoria che il buco dell’ozono è stato chiuso in cinque mesi da una macchina di Majorana utilizzata da Rolando Pelizza. Per non parlare dei Maya e della guerra in Ucraina. Sempre su La Stampa, infine, si legge che secondo l’ufologo “gli alieni avrebbero contattato i magnati della finanza ed Elon Musk per scongiurare la deriva nucleare del conflitto tra Mosca e Kiev”.
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