Un cashback da 5.500 euro per per acquistare smartphone, tablet, airpods e pc. È questo il regalo che i deputati italiani si sono fatti per Natale. Ovviamente il super bonus vale solo per gli onorevoli e non per i cittadini comuni. La determina di Montecitorio è stata firmata dai questori giovedì 24 novembre, giusto un mese prima della vigilia di Natale. Sul documento ci sono le firme dei deputati Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del M5S. Insomma, unità di intenti tra maggioranza e opposizione.
Secondo i tre questori che hanno firmato il provvedimento, il bonus andrebbe incontro alle “esigenze individuali e l’aggiornamento tecnologico” dei 400 deputati di Montecitorio. A colpire l’opinione pubblica però è il fatto che, rispetto alla scorsa legislatura, il regalino natalizio sia aumentato del 120%. Sotto la presidenza del grillino Roberto Fico, infatti, era già previsto un bonus per acquistare oggetti tecnologici, ma era solo di “2.500” euro. Ben 3.000 in meno rispetto a quest’anno.
Il provvedimento di cui sopra presenta anche un allegato in cui è presente un elenco dei beni rimborsabili dalla Camera. Si tratta, come già accennato, di portatili, smartphone, tablet completi di accessori, cuffie come le Airpods della Apple, monitor fino a 34 pollici. “Dicevano che 2.500 euro non bastavano. Ma visto che si trattava di un provvedimento una tantum, che viene stabilito all’inizio del mandato, non abbiamo pensato di ritoccarlo”, rivela un ex questore di Montecitorio.
Ora invece quel ritocco è arrivato e, come si augurano i tre questori che lo hanno sottoscritto, “potrà corrispondere alle esigenze di flessibilità da diversi colleghi rappresentate”. Nuove regole anche per gli articoli di cancelleria di marca come penne, bloc notes, buste per le lettere e cd, i quali “non concorrono alla determinazione dell’importo di 5.500 euro”. Naturalmente per incassare il bonus di Natale sono previsti solo controlli interni affidati al collegio dei questori. Tanto per essere chiari, alcuni deputati certificheranno la validità degli scontrini presentati dai loro colleghi per poi dare il via libera al rimborso.
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