Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sembra per niente intenzionata a ritirare la querela contro Roberto Saviano. Lo scrittore napoletano è a processo per aver definito qualche anno fa “bastarda” la leader di Fratelli d’Italia a causa delle sue idee sull’immigrazione che, a dire di Saviano, avrebbero contribuito alla morte di centinaia di migranti in mare. Saviano ha chiesto aiuto agli intellettuali e ai politici di sinistra per essere difeso da una leader di destra a suo dire illiberale. All’appello risponde la collega sarda Michela Murgia che si scaglia contro il leader di Fratelli d’Italia.
“Ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. – spiegava qualche giorno fa Giorgia Meloni al Corriere della Sera – L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una ‘bastarda’. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto”.
“Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio. – puntualizzava poi parlando del processo a Saviano – Significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri. Penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge”.
Roberto Saviano, dal canto suo, rivendica con forza la sua offesa alla Meloni considerandola soltanto una critica politica, seppur molto forte. L’autore di Gomorra punta anche il dito contro quella che definisce come “opinione pubblica amica”, che a suo dire non lo avrebbe protetto in modo adeguato “dallo squadrismo quotidiano dei giornali di estrema destra, in alcuni casi pagati direttamente da esponenti della maggioranza parlamentare”. Michela Murgia è la prima a correre in suo soccorso.
“Perché Meloni con Saviano continua a sbagliare”. Si intitola così l’editoriale scritto da Michela Murgia sul quotidiano La Stampa. “Si può non avere la colpa personale di un fatto e averne al contempo la piena responsabilità politica, perché si è generato il clima in cui quel fatto si è verificato. Si legge nel pezzo firmato dalla scrittrice sarda – È a rischio la tutela della libertà di opinione e di critica politica, che serve proprio a proteggere quelli che sarebbero considerati eccessi se rivolti a qualcuno che politico non è”, conclude la Murgia.
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