Gerardo Bianco è morto. Lo storico esponente della Democrazia Cristiana si è spento a Roma all’età di 91 anni. Era nato nel 1931 a Guardia Lombardi, in provincia di Avellino. La stessa del più noto collega Ciriaco De Mita. Nel corso della sua lunga carriera politica Bianco ha anche ricoperto il ruolo di segretario del Partito polare italiano dopo la scomparsa della DC a causa di Tangentopoli. È stato inoltre ministro della Pubblica istruzione tra il 1990 e il 1991, nel sesto governo Andreotti.
Gerardo Bianco fu deputato per nove legislature e ricoprì diversi incarichi nel suo partito, tra cui quello di capogruppo alla Camera. Una volta scioltasi la DC e passato al Ppi di Mino Martinazzoli, prima di divenirne segretario fu anche europarlamentare nel 1994. Quando anche il Partito popolare subì un scissione, diviso tra l’ala più conservatrice guidata da Rocco Buttiglione e una più legata al centrosinistra, Bianco scelse di guidare quella. Nel 1996 guidò il suo partito in coalizione con l’Ulivo di Romano Prodi. Fu eletto per l’ultima volta alla Camera nel 2006.
“Gerardo Bianco era un uomo libero, colto, coraggioso, buono. Senza di lui non sarebbe nato l’Ulivo e soffriva che questo non gli fosse pienamente riconosciuto. Era antico e moderno insieme, custode della nobiltà della politica ma capace di capire il nuovo. Uno dei Grandi della Democrazia Cristiana. Per me un amico e un maestro. Ciao Gerardo”. Così lo ricorda il senatore del Pd Dario Franceschini”.
“Gerardo Bianco è stato un maestro impareggiabile, il migliore dei democristiani, anche nel dissenso. – questo invece l’ultimo saluto di Gianfranco Rotondi – La sua storia è stata quella di un grande uomo di libertà. Per me è un momento di dolore assoluto che mi unisce alla famiglia e alla comunità di amici che non lo ha mai lasciato solo”.
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