La Confindustria boccia la legge di Bilancio targata Giorgia Meloni. A certificare la contrarietà degli industriali ai provvedimenti economici decisi dal governo guidato dal leader di Fratelli d’Italia è direttamente il presidente di Confindustria. Carlo Bonomi lancia pesanti critiche contro l’azione del governo Meloni durante l’assemblea pubblica di Confindustria Fermo, nelle Marche. E per il presidente del Consiglio sono dolori.
“Alla legge di bilancio manca attenzione al lavoro e alla crescita del Paese. – queste le parole del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, chiudendo i lavori dell’assemblea pubblica di Confindustria Fermo – Sul cuneo fiscale serviva un intervento choc, mettendo più soldi nelle tasche degli italiani a basso reddito. La proposta di Confindustria era un taglio di 16 miliardi di euro con la riconfigurazione del 4-5% della spesa pubblica. Il taglio doveva andare per 2/3 a favore dei lavoratori e per 1/3 a favore delle imprese, agli italiani con redditi inferiori ai 35 mila euro poteva andare una mensilità di più di 1.200 euro”.
“I governi li decidono gli italiani, non sta a noi dare valutazioni. – prosegue Bonomi – Noi dobbiamo essere la Confindustria della tripla A: autonoma, agovernativa e apartitica. Noi non tifiamo mai per nessuno, né per una parte o per l’altra, tifiamo solo per il nostro Paese, per l’Italia. Ricordo che il costo della bolletta energetica della manifattura è passato dagli otto miliardi del 2019 agli stimati 110 miliardi di quest’anno. Dà la dimensione dello shock energetico che le nostre imprese hanno dovuto sostenere”, conclude il suo intervento il numero uno di via dell’Astronomia trovando però anche un aspetto positivo della manovra: “L’aver messo buona parte delle risorse per contrastare il caro energia”.
Solo due giorni fa il presidente di Confindustria si era incontrato con il leader del M5S Giuseppe Conte. “Abbiamo avuto con il presidente Bonomi un ampio confronto sulla situazione economico sociale attuale, sul quadro attuale e sulle prospettive future. – ha riferito Conte al termine del faccia a faccia – Ovviamente, oggetto dell’incontro è stato anche uno scambio di valutazioni sulla manovra predisposta dal governo. Senza voler forzare le valutazioni di Confindustria, mi sembra che condividiamo sulla mancanza di visione in questa manovra”, ha aggiunto l’ex premier.
“Una manovra in cui non c’è nessuna prospettiva per quanto riguarda gli investimenti e quindi si accetta una prospettiva recessiva del Paese senza nessun tentativo di predisporre misure in direzione anticiclica, cioè per contrastare la recessione che si prospetta. – ha affondato il colpo Conte – Siamo molto delusi. Condividiamo anche la gravità per quanto riguarda la mancanza di investimenti in particolare nel Sud e la necessità di ribadire alcuni pilastri su cui avevamo lavorato come le Zone Speciali per incentivare investimenti in questi territori, e Transizione 4.0 che manca non solo nel Mezzogiorno ma in tutta Italia. Ovviamente, la direzione per noi è lavorare invece sulle politiche attive e migliorare il loro sistema. Da questo punto di vista è stato un incontro molto proficuo”, ha concluso.
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