Nuovo appuntamento social con ‘Gli appunti di Giorgia’, la rubrica che il premier Giorgia Meloni ha inaugurato la settimana scorsa sulla sua pagina Facebook. E nuovo scontro con le banche sul Pos. Nell’ultimo video pubblicato, il presidente del Consiglio si sofferma a lungo sul tema del tetto al contante e del pagamento tramite Pos che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni. Ma decide di aprire le sue riflessioni mettendo in chiaro che lei e i membri del suo governo non hanno nessuna intenzione di farsi “spaventare”.
Alle sue parole si ricollegano quelle del suo fedelissimo, Fabio Rampelli, secondo il quale “con il Pos paghiamo il pizzo alle banche”. Insomma, secondo il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, che è anche vicepresidente della Camera, il pagamento delle commissioni bancarie legate all’utilizzo del Pos sarebbe come pagare il “pizzo alle banche”. Parole durissime che fanno il paio con quanto dichiarato poco prima da Giorgia Meloni.
“È stata una settimana di polemiche, anche di un clima non piacevole, esprimo la mia solidarietà al ministro Crosetto ma non siamo gente che si fa facilmente spaventare. – Giorgia Meloni aveva aperto così la nuova puntata dei suoi ‘appunti’ – Abbiamo fatto le nostre scelte, difendiamo quelle scelte, andremo avanti e non c’è nulla che ci possa fermare che non sia il loro consenso in libere e democratiche elezioni. Il governo presenterà un emendamento alla manovra per estendere a tutto il 2023 i crediti di imposta per le aziende che assumono al Sud, per le Zone economiche speciali e per le aree terremotate. Non era facile individuare le risorse, ci siamo riusciti”.
“C’è una lettera che la Bce scrive nel 2019 all’allora ministro dell’Economia Gualtieri e ai presidenti di Camera e Senato sulle misure di abbassamento del tetto, in cui Bce fa una serie di critiche all’abbassamento del contante, definendolo particolarmente importante per alcune categorie sociali e unica moneta legale. – spiegava poi la Meloni riferita alle recenti polemiche sul tetto al contante – La Banca centrale dice al governo italiano allora di fare attenzione perché la moneta elettronica ha un problema di commissioni”.
“C’è chi ci chiede perché non togliete le commissioni (sul pagamento con il Pos, ndr). – aveva poi proseguito il premier – Diciamo che non possiamo farlo perché sarebbe incostituzionale. La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione. Probabilmente questa questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante. L’Europa questa settimana, dopo le polemiche di chi dice che ‘vogliamo favorire gli evasori’, ha deciso di fissare il tetto al contante a 10.000 euro, il doppio di quanto stabilito dal governo italiano. Chiedo a chi dice che vogliamo favorire gli evasori: l’Europa vuole favorire gli evasori? Non credo, forse abbiamo ragione noi anche quando diciamo che il tetto al contante funziona se è una misura europea”, aveva concluso la Meloni.
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