Le voci su un possibile incontro decisivo, capace di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina dopo mesi di guerra, continuano a rincorrersi da settimane, accompagnate dagli appelli dei Capi di Stato di tutto il mondo. Nelle ultime ore, però, è arrivata l’ennesima fumata nera che sembra aver rimesso in discussione la reciproca volontà di fare un passo indietro. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha infatti puntato il dito contro la proposta del leader ucraino Zelensky, sostenendo che sia soltanto un passo nella direzione del proseguimento delle ostilità. (Continua a leggere dopo la foto)
Come riportato dall’Adnkronos, Peskov ha spiegato: “Questi tre passi vanno nella direzione della continuazione delle ostilità”. Il portavoce russo ha poi aggiunto che “un ritiro militare dall’Ucraina non è ipotizzabile: l’Ucraina deve accettare le realtà emerse in questo periodo”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Ci sono realtà che si sono materializzate a causa della politica perseguita durante gli ultimi 15 o 20 anni dai vertici ucraini e dall’attuale regime – ha aggiunto il portavoce – Queste realtà indicano che la Russia ha nuovi membri apparsi a seguito di referendum in quei territori. Senza tenere conto di queste realtà è impossibile fare progressi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Zelensky nelle scorse ore si era lasciato a sua volta andare a una provocazione nei confronti di Mosca, spiegando che “la guerra potrebbe avere fine in caso di morte di Putin. Sì, in quel caso il conflitto si interromperebbe”.
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