L’Unione europea ha raggiunto un’intesa per imporre un price cap sul gas. Secondo quanto annunciato dal portavoce della presidenza ceca del Consiglio Ue, al Consiglio Affari Energia è stato trovato un accordo politico sul price cap a 180 euro a megawattora. “Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, esulta su Twitter il Ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica italiano, Gilberto Pichetto.
Da tenere presente però che l’accordo politico sul price cap è stato raggiunto dai ministri europei dell’Energia a maggioranza qualificata e non all’unanimità. Anche la Germania, dopo l’iniziale contrarietà, ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti.
#TTE: Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del #gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo.
— Gilberto Pichetto (@GPichetto) December 19, 2022
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Secondo l’accordo raggiunto tra i 27 ministri europei al Consiglio Affari Energia, il price cap sul gas entrerà in vigore il 15 febbraio. Questo meccanismo prevede lo sforamento della soglia per tre giorni consecutivi, incluso il superamento di uno spread di 35 euro dei prezzi del gas naturale nell’Ue rispetto a un paniere di altri indicatori internazionali sul Gnl.
Un altro punto dell’intesa si riferisce al fatto che “la Commissione europea può, se appropriato, proporre anche modifiche al regolamento sul price cap sul gas per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati (over-the-counter, Otc), oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento del gas”, riferiscono sempre fonti dell’Ue.
Arrivando alla riunione dei ministri dell’Energia tenuta oggi a Bruxelles, il ministro dell’Industria ceco Jozef Sikela ha dichiarato che “le famiglie e le imprese europee si aspettano da noi che agiamo e non vedo alcun motivo per non trovare un accordo oggi. Sono a conoscenza che un certo numero di Stati sono preoccupati per la possibile perdita di competitività sul mercato europeo o per la possibile carenza di gas. – ha aggiunto il ministro – Pertanto, offriamo una soluzione e un meccanismo che sarà un freno di emergenza temporaneo e in cui abbiamo incorporato molte protezioni che ci permetteranno di disattivare il meccanismo nel caso in cui vedremo che non funziona. Quindi proponiamo una soluzione che dovrebbe soddisfare sia chi ha chiesto il tetto sia chi lo teme. Mi piacerebbe avere un allineamento all’unanimità, ma il mio obiettivo oggi è sbloccare il blocco della minoranza e avere almeno la maggioranza qualificata”, ha poi concluso.
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