Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha il pallino fisso del 25 aprile. Ne ha parlato subito dopo la sua elezione, auspicando che a quella data si affianchi come festa nazionale anche quella dell’Unità d’Italia, il 17 marzo.
E ci è tornato anche oggi, in occasione dello scambio di auguri di Natale con la stampa.
“Non serve o non basta andare ai cortei del 25 aprile. Io non ci andrò- Immaginate cosa succederebbe a me se andassi a un corteo per il 25 Aprile, dove il padre di Letizia Moratti venne spintonato e persino la Brigata ebraica è stata mal tollerata”.
E prosegue: “Quando ero al vertice della Difesa sono andato al cimitero di Milano dove c’è la statua dedicata ai partigiani. Ho portato un’enorme mazzo di fuori, il segno della mia riconoscenza per chi ha dato la vita per riconquistare la libertà”.
“Nel paese-conclude La Russa – auspico una grande riconciliazione. Il dopoguerra qui non è mai finito”.