Nel Pd è ormai partito il confronto interno tra i candidati alla segreteria al posto di Enrico Letta, in vista del Congresso che dovrebbe svolgersi tra qualche settimana. I papabili candidati segretari decidono così di incontrarsi per la prima volta faccia a faccia nella sede romana del partito, al Nazareno. Presenti i tre candidati che hanno già ufficializzato la loro candidatura: Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli. Ma a loro se ne potrebbero aggiungere altri, come ad esempio Gianni Cuperlo, anche lui presente al Nazareno. Il Pd deve però affrontare la crisi più grave di consensi della sua storia e il rischio di implodere è grande.
Dopo lo scoppio del Qatargate, infatti, i sondaggi stanno diventando impietosi per i Dem che vengono dati addirittura sotto al 15%, distaccati di diversi punti dai rivali a sinistra del M5S e doppiati dal paritto di Giorgia Meloni. “Dalla fase costituente siamo passati alla fase della liquidazione, un errore”, avverte la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani.
“Avverto pulsioni a cambiamenti regressivi, più per un ritorno alle casematte precedenti e non per una sintesi aggiornata sui mutamenti degli ultimi 15 anni. – lancia l’allarme il favorito per la vittoria Stefano Bonaccini, attuale governatore dell’Emilia-Romagna – Le contrasterò, sarebbe la fine del Pd, ci porterebbe su binari minoritari. Siamo una forza laburista, nel senso che assegniamo al lavoro e ai lavori una funzione di cittadinanza democratica, come dice la nostra Costituzione. Parliamo però di lavori, perché siamo nel 2022, non nel 1970”.
“Non siamo qui per fare una resa dei conti identitaria. – replica con durezza Elly Schlein – Ma non vogliamo più rinunciare ad avere una visione chiara. La sfida non è tra quanto riformismo e quanta radicalità ci serve. Ma in una riflessione su come cambiare il modello di sviluppo che non funziona più”. L’opinione di Marianna Madia è invece che “a soluzione alla nostra crisi non deve essere quella di una riedizione della sinistra dei Ds. E la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, avvisa di stare attenti alla “cancellazione di 15 anni straordinari, non può essere il congresso dell’abiura”.
“Vogliamo delineare una cornice, che per noi trae i principi fondamentali nell’Ulivo del 1996 e nel Lingotto del 2007. – mette in guardia infine Walter Verini, uno dei promotori della riunione – Questi punti cardinali sono per i promotori gli assi fondanti. Poi ogni candidato dipingerà il quadro che ritiene migliore, ma dentro una cornice comune”.
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