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Furia di Theran contro Charlie Hebdo: “Risponderemo in modo deciso”

Il fondamentalismo islamico ancora contro la satira di Charlie Hebdo. Otto anni dopo l’attentato del 7 gennaio 2015 – quando a Parigi 12 giornalisti della rivista satirica vennero uccisi in redazione due estremisti mascherati e armati di AK-47, appartenenti alla branca yemenita di Al-Qāʿida, come “ritorsione” per le vignette ironiche sul profeta Maometto pubblicate dal periodico – il settimanale francese ha preso posizione contro il regime iraniano e a favore delle proteste soffocate nel sangue, pubblicando un numero speciale che ridicolizza gli ayatollah e invita a sostenere i manifestanti per rovesciare l’illiberale governo islamico.

“È stato un modo per manifestare il nostro sostegno agli uomini e alle donne iraniane che rischiano la vita per difendere la loro libertà contro la teocrazia che li opprime dal 1979 – scrive il direttore della rivista, Laurent Sourisseau alias Riss, nell’editoriale intitolato “Il disegno satirico, guida suprema della libertà” e dedicato ai colleghi uccisi -. È stato anche un modo per ricordare che i motivi per cui erano stati assassinati i vignettisti e redattori di Charlie, otto anni fa, sono purtroppo ancora attuali. Chi rifiuta di sottomettersi ai dettami delle religioni rischia di pagarlo con la vita. Cosa avrebbero pensato oggi Charb, Cabu, Bernard Maris, Wolinski, Tignous, Mustapha Ourrad, Honoré ed Elsa Cayat vedendo quello che sta accadendo in Iran? Nessuno può dirlo, ma possiamo immaginarlo”.

Le vignette della rivista sono state selezionate in un concorso lanciato un mese fa da Charlie Hebdo, finalizzato a farsi inviare caricature sulla Guida Suprema della Repubblica Islamica. “Disegnatori e vignettisti devono sostenere le persone iraniane che lottano per la propria libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un’altra epoca, e rispedendolo nella pattumiera della storia” era scritto nel testo della call to action intitolata #MullahsGetOut (Mullah andatevene). In migliaia hanno risposto, tra una minaccia di morte e una scomunica del regime, e alla fine sono state selezionate 35 vignette che fanno parte del numero speciale di Charlie Hebdo.

Immediata la reazione di Theran. Tramite l’account Twitter del ministro degli esteri Hossein Amirabdollahian, gli ayatollah hanno spiegato che “non permetteremo al governo francese di oltrepassare i limiti – si legge nel tweet -. Hanno scelto una strada sbagliata. Di recente abbiamo imposto sanzioni a Charlie Hebdo. A questa mossa insultante e maleducata del periodico francese risponderemo in modo deciso ed efficace”.

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