Archiviati i mondiali, che con l’eliminazione dell’Italia sono stati una facile preda della televisione pubblica, è tornata ieri, 4 gennaio, il campionato italiano di calcio di Serie A.
E con le partite della massima serie, sono tornati anche i vecchi problemi legati al servizio streaming online della compagnia Dazn, che lo scorso anno aveva registrato un record per il paese: a suon di milioni si era infatti aggiudicata per la prima volta in esclusiva per un servizio streaming l’intero campionato.
Le perplessità erano venute subito fuori, date le prove non eccellenti nella copertura parziale dello scorso anno. In che modo Dazn avrebbe potuto sopperire agli stessi problemi aumentando notevolmente la necessità di copertura?
Il dubbio al momento è inevaso, ma la ripresa del campionato ha fatto insorgere gli utenti (paganti), che hanno provato a vedere le partite delle squadre alle quali si sono abbonati.
Risultato? Disservizi, blocchi, differite. E, nel caso della partita di cartello in programma ieri, Inter-Napoli, addirittura il buio quasi totale.
All’indomani di queste pessime prove di distribuzione del servizio, il governo ha cominciato a muoversi.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un incontro con i vertici del servizio per martedì prossimo, 10 gennaio, al quale prenderanno parte anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e la dirigenza della Serie A.
Queste le motivazioni della convocazione da parte di Urso: “Il perpetuarsi del disservizio impone di fare chiarezza sulle azioni che la società intende prendere, investimenti in rete e tecnologia, al fine di rispondere alle esigenze degli utenti”. A tutela dei quali, appunto, è avvenuta la convocazione.