Dopo la guerriglia nella stazione di servizio dell’A1, domenica scorsa, tornano già in libertà Emiliano Bigi e Filippo Lombardi, i due ultras della Roma che erano stati fermati ieri pomeriggio per accertare il loro coinvolgimento negli scontri con i tifosi napoletani nell’area di Badia Al Pino, in provincia di Arezzo.
Filippo Lombardi, 25 anni, ed Emiliano Bigi, 40 anni, erano accusati di rissa aggravata. Nei verbali si legge in particolare di Lombari, il quale “brandendo un’asta in prossimità del guardrail colpiva ripetutamente un tifoso napoletano e veniva poi inviato ad allontanarsi dai suoi sodali che lo chiamavano per nome ‘Filippo, Filippo’”.
Bigi, invece, identificato grazie al sistema di riconoscimento fotografico della polizia scientifica, era stato fermato in possesso di un coltello a serramanico con una lama di 20 centimetri. Si era così giustificato: “Quel coltello mi serve per il mio lavoro di idraulico”.
Nonostante le tesi dell’accusa, comunque, il loro avvocato, Marco Bottaro, afferma che i due tifosi sarebbero stati vittime di un agguato: “Non sono stati loro ad aver premeditato l’attacco ma si sono difesi da quello dei napoletani” .
Bottaro prosegue contestando l’arresto in flagranza differita, che secondo lui deve essere considerato nullo perché “manca il requisito di urgenza”.
Nei loro confronti i pm Antonino Di Maio e Assunta Cassavia avevano chiesto la custodia cautelare in carcere per la gravità dei comportamenti, degli indizi e il pericolo di reiterazione del reato di rissa. Il giudice non ha sposato le loro tesi e non ha convalidato l’arresto, non riconoscendo l’urgenza e la necessità per l’arresto in flagranza differita.
Al termine dell’udienza gli atti verranno inviati ad Arezzo per competenza.
Filippo Lombardi farebbe parte dei romanisti del gruppo Fedayn ed era già stato coinvolto in alcuni scontri con i tifosi del Liverpool nel 2018, prima della semifinale di Champions League tra la squadra della Roma e quella inglese del Liverpool.
Lombardi venne assolto dall’accusa di assalto a un tifoso avversario, ma fu comunque condannato per “violent disorder” per aver partecipato agli scontri coi tifosi inglesi di fronte allo stadio Anfield.