Il decreto sulla trasparenza dei prezzi del carburate, varato durante il Consiglio dei ministri del 10 gennaio, si arricchisce della proroga del bonus benzina per tutto il 2023. Giovedì sera, la premier Giorgia Meloni ha annunciato modifiche al non ancora pubblicato decreto sulla trasparenza dei prezzi di diesel e benzina. Oltre a richiamare in gioco il taglio delle accise, in virtù di una norma del 2007 che lo prevede in caso di extra-gettito Iva dettato da un aumento repentino delle quotazioni, ha assicurato un bonus per i pendolari che usano i mezzi pubblici. E ha rilanciato la proroga dei buoni carburante da 200 euro, che arriverà non più solo a marzo ma durerà per tutto il 2023. A cambiare è che ora i buoni benzina saranno invece esentasse per tutto il 2023 ma restano da 200 euro a lavoratore. Ma attenzione, perché non c’è nessun obbligo: le singole aziende valuteranno se concedere ai loro dipendenti il voucher per fare rifornimento.
Nella nota di Palazzo Chigi di giovedì 12 gennaio si rettifica infatti: “E’ stato prorogato al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente”.
L’iniziativa era stata adottata per la prima volta nella scorsa primavera, con il decreto Ucraina-bis, per cercare di far fronte all’impennata dei prezzi delle materie prime, specialmente di quelle energetiche, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.
I beneficiari e i buoni
È necessario specificare, però, che lo sconto previsto per aiutare i lavoratori ad affrontare il caro benzina è distribuito su iniziativa dei datori di lavoro. Non esiste, infatti, alcun obbligo né sulla decisione di erogare o meno il bonus, né sul metodo per selezionare la platea a cui offrirlo. L’Agenzia delle entrate, inoltre, ha specificato che, proprio data l’assenza di un obbligo, per i lavoratori non è necessario presentare alcuna domanda. Nel caso in cui il dipendente venga selezionato come beneficiario, riceverà l’incentivo in maniera automatica. Non è previsto alcun requisito o limite di reddito per accedervi. Il datore di lavoro valuterà se aderire e, nel caso, in che modalità farlo: potrà decidere liberamente di non offrirlo a nessuno, a un unico dipendente o a tutti gli occupati. Neanche il ruolo del lavoratore o il tipo di contratto con cui è legato all’azienda, infatti, sono vincolanti al fine di accedere o meno allo sconto di 200 euro.
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