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Le case del futuro? Costruite e alimentate con alghe e batteri

Il futuro dell’edilizia è sempre più green anche grazie all’utilizzo delle alghe, che hanno dato prova di avere tantissime qualità. E avremo in casa anche cianobatteri da nutrire e che ci regaleranno ossigeno.

Chi l’avrebbe mai detto che le alghe oltre ad essere il potenziale cibo del futuro potessero diventare una preziosa materia prima per l’edilizia? Eppure è così. Ad Amburgo, con il progetto BIQ (Bio Intelligent Quotient), da un’idea degli architetti italiani Marco Poletto e Claudia Pasquero dello studio londinese ecoLogicStudio, nasce il primo edificio alimentato ad alghe, che servono a produrre ossigeno e carburante a costo zero e in modo ecosostenibile attraverso una facciata intelligente composta da bioreattori.

Un vero e proprio edificio vivente

alghe edificio

La facciata vetrata è composta da una serie di bioreattori contenenti le micro-alghe che innescando il processo di fotosintesi, producono la biomassa e l’energia termica per alimentare la casa. L’esposizione diretta al sole accelera il processo di proliferazione della alghe che, crescendo in numero, aumentano il quantitativo di energia prodotta e creano uno strato isolante naturale tra interno ed esterno trasformandosi in un brise-soleil naturale. Al cambiare delle condizioni climatiche si modificano le prestazioni dell’edificio, trasformando l’architettura in un vero e proprio organismo vivente.

alghe, interni di edificioLeggermente più a nord, precisamente in Danimarca, è stato sperimentato un edificio costruito con le alghe, nato da un’idea della fondazione Realdania Byg e portata a termine dallo studio di architettura Vandkunsten.

Grazie all’elevato potere isolante, le alghe possono ridurre la quantità di emissioni nocive emesse in atmosfera. In virtù del basso quantitativo di carbonio, inoltre, non sono infiammabili, non marciscono e, grazie al loro contenuto salino, non attirano gli insetti.

I cianobatteri da nutrire per generare ossigeno

algheMa le alghe non sono le sole a rappresentare la nuova frontiera dei materiali per la casa. Il già citato ecoLogicStudio ha realizzato Bio.tech HUT, un prototipo di coltivazione delle alghe urbane e abitazione del futuro, un progetto che mostra come addomesticare i micro-organismi e come i batteri nutriti con l’anidride carbonica generino ossigeno e come la biomassa possa essere trasformata in super-food ed elettricità.

Dentro il Bio.tech HUT

Bio.tech HUT è composto da tre ambienti fluidamente interconnessi. La Living Hut è divisa in due sale: la sala Bio.light e un ulteriore camera con H.O.R.T.U.S (Hydro Organisms Responsive to Urban Stimuli). Il primo è uno spazio buio e calmo in cui l’unica luce visibile viene emessa da batteri bioluminescenti. La seconda stanza, inondata di luce naturale, è abitata da colonie fotosintetiche di cianobatteri che i visitatori sono incoraggiati a nutrire con anidride carbonica per generare ossigeno. Infine il Garden Hut, uno spazio per la produzione di super-food e bioenergia. Progettato in collaborazione con biologi e coltivatori di alghe marine Bio.tech HUT possiede una capacità di assorbimento di CO2 pari a quella di 32 alberi di grandi dimensioni.

Fonte originale principale: corriereinnovazione.corriere.it