Matteo Messina Denaro si presentava sotto la falsa identità di Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara e nipote di un vecchio mafioso deceduto. Ed è proprio nel piccolo paese che si trova a pochi chilometri da Castelvetrano, suo luogo di origine, che si nascondeva il boss corleonese. Il suo covo è stato immediatamente scoperto e perquisito. Tempo poche ore e arriva la notizia dell’individuazione di un secondo covo del boss. Si tratterebbe di una sorta di bunker costruito all’interno di un’abitazione che si trova non molto lontano dal primo nascondiglio.
Come appena accennato dunque, i magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Ros sarebbero riusciti ad individuare un secondo covo utilizzato da Matteo Messina Denaro durante la sua lunga latitanza. Oltre all’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, scoperto il giorno precedente, il boss trapanese avrebbe fatto realizzare una specie di bunker all’interno di un’altra abitazione che si troverebbe non molto lontana dalla prima. In questo luogo il latitante avrebbe trascorso gli ultimi sei mesi.
Non appena ricevuta la notizia del ritrovamento, il procuratore aggiunto Paolo Guido si è precipitato sul posto insieme al comandante del Ros, Lucio Arcidiacono. Questo secondo covo sarebbe una stanza blindata, nascosta da una parete all’interno di un appartamento di via Maggiore Toselli. La speranza degli inquirenti è che possa contenere documenti e materiale di rilievo, al contrario di quanto trovato nel primo covo. I carabinieri, alla presenza del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido, hanno intanto trovato gioielli, argenteria e tante scatole vuote di collane e bracciali.
A quanto pare Matteo Messina Denaro amava ancora il lusso. Sono decine infatti le paia di scarpe griffate trovate nell’appartamento di vicolo San Vito. Marchi come Prada e Vuitton. Lo stabile in cui risiedeva il boss si trova nel centro della cittadina, circondato da altri palazzi. Rinvenute anche pillole per potenziare i rapporti sessuali e preservativi, chiaro segno che la sua famigerata passione per le donne non lo ha mai abbandonato neanche durante la latitanza. Gli inquirenti stanno cercando ora di scoprire le identità delle signore che gli hanno tenuto compagnia.
L’appartamento è stato trovato in buone condizioni igieniche e di ordine, con il frigorifero pieno. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti anche profumi di marca e occhiali Ray-Ban, da sempre simbolo del boss corleonese. Le ricevute di alcuni ristoranti testimoniano inoltre che Matteo Messina Denaro trascorreva una vita quasi normale.
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