Le cause della morte di Gianluca Vialli fanno ancora discutere. Dopo i dubbi avanzati da Dino Baggio, è un altro ex calciatore, il rumeno Florin Radocioiu, a rilasciare una scioccante intervista. “Dobbiamo chiederci perché si verificano queste morti premature, in un’età piuttosto giovane. – dichiara Raducioiu al programma Sport Report, in onda sulla tv nazionale rumena Orange Sport – Sono sincero, anche io ho preso dei medicinali a Milano, Brescia e Verona. Parlerò con il medico che ci seguiva a Brescia per sapere che cosa ho preso. Ci hanno detto che erano vitamine, glucosio. Facevamo flebo con questo liquido rosa il giorno prima di ogni partita, la sera in albergo. A Milano prendevamo altre cose, pillole. L’ho detto prima e dopo la morte di Gianluca Vialli”, conclude così la sua testimonianza.
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Prima di lui era stato il dirigente sportivo Walter Sabatini a rivelare che “c’è stata una moria di giocatori lunghissima per cui i sospetti sono consistenti e anche giustificabili, legati ai metodi adottati una volta”. Teoria sposata anche da Dino Baggio. “Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso in quei periodi. – ha dichiarato l’ex giocatore di Inter e Juventus a Tv7 – Bisognerebbe investigare un po’ sulle sostanze prese in quei periodi. Non so se sia dovuto a questo ma c’è sempre stato il doping. Non si sono mai prese robe strane, perché c’è una percentuale che devi tenere. Però con il tempo bisogna vedere se certi integratori fanno bene oppure no. Ho paura anch’io, sta succedendo a troppi calciatori. Negli anni miei c’era il doping, e prima era anche peggio. Poi tanti hanno parlato dell’erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano che davano dei problemi. Le cose ora sono cambiate”.
Chi invece respinge con forza l’ipotesi che Gianluca Vialli e altri siano stati vittime di trattamenti troppo invasivi è Roberto Mancini. “Bisogna andarci con i piedi di piombo con queste dichiarazioni. Purtroppo queste cose accadono a tutti, chi gioca e chi non gioca”, prova a minimizzare il commissario tecnico della nazionale.
A replicare duramente a Dino Baggio ci aveva invece pensato invece l’ex collega Alberto Di Chiara. “Gianluca ha lottato in maniera esemplare contro il cancro. – è sbottato l’ex romanista e viola – Prima di rilasciare affermazioni di questo genere, servirebbe avere dei riscontri. Intendiamoci, se c’è abuso di farmaci, quello è da condannare, sempre. A me questo intervento è sembrato fuori luogo, così si lede la dignità di Vialli. Si gettano ombre su una scomparsa molto dolorosa
“Gianluca ha comunicato cose molto positive durante il percorso della malattia. – ha poi proseguito Di Chiara – E da questo percorso bisogna prendere le cose positive. Dino, anche se le pensa, avrebbe fatto meglio a tenere queste opinioni per sé. Così si dà pane a quella parte di stampa e opinione pubblica che accusa la Juventus di quegli anni. Sono congetture che lasciano il tempo che trovano. Indagare sul doping del passato? Ci vogliono basi solide, o si rischia di puntare subito il dito sui colpevoli. Bisogna stare molto attenti. A me non è mai venuto in mente di pensare cose del genere. Queste scomparse fanno parte della vita, purtroppo”.
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