È quasi un anno ormai, da quando il 24 febbraio è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina, che le voci su una possibile grave malattia di Vladimir Putin si susseguono quasi senza sosta. Il presidente russo è stato dato malato di morbo di Parkinson, di vari tipi di cancro e di altre malattie degenerative. Per non parlare delle cure ormonali che gli provocherebbero frequenti attacchi d’ira. Insomma, i servizi segreti occidentali si sono sbizzarriti ad affibbiare al numero uno di Mosca ogni tipo di malanno, ovviamente mortale. Finora però l’inquilino del Cremlino si è mostrato in pubblico sempre in discreta forma. Ora però è il suo principale avversario, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ad avanzare il sospetto che Putin in realtà sia già morto e che a sostituirlo sia un sosia.
Nuovo capitolo dello scontro tra l’Ucraina di Volodymyr Zelensky e la Russia di Vladimir Putin. Il presidente ucraino interviene in collegamento video al Forum economico in corso di svolgimento a Davos, in Svizzera. “Non capisco bene con chi parlare e di cosa. – dichiara senza peli sulla lingua il presidente ucraino davanti ai potenti del mondo parlando di Putin – Non sono sicuro che il presidente della Russia sia proprio lui. Non capisco bene se sia vivo e chi prenda le decisioni”.
Il presidente ucraino aggiunge inoltre di non comprendere neanche “come si possa promettere una cosa ai leader europei e il giorno dopo lanciare un’invasione su vasta scala di un Paese. Non capisco bene con chi abbiamo a che fare. Quando diciamo ‘colloqui di pace’, non capisco bene con chi dovremmo farli”, conclude sarcastico Zelensky il suo intervento a Davos. Tempo poche ore e la replica di Mosca arriva tramite il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
“È chiaro che sia la Russia sia Putin rappresentano un grosso problema per l’Ucraina di oggi e per Zelensky. – ammette con orgoglio Peskov in conferenza stampa – Ed è chiaro che, dal punto di vista puramente psicologico, Zelensky preferirebbe che né la Russia né Putin esistessero. Ma prima se ne rende conto, prima l’Ucraina si rende conto che la Russia e Putin esistono ed esisteranno, e che prima o poi dovranno rinunciare a tutto ciò che è russo, meglio sarà per un paese come l’Ucraina”, conclude poi l’alto funzionario moscovita lasciando intendere che, se l’Ucraina non deciderà di fare passi avanti verso la pace, potrebbe subire conseguenze catastrofiche.
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