Finalmente è stato aperto il testamento di Gina Lollobrigida. L’apertura del documento è avvenuta nella tarda mattinata di martedì 24 gennaio, intorno alle 13. Il notaio Barbara Franceschini ha comunicato agli eredi e ai legatari le ultime volontà dell’attrice, deceduta qualche giorno fa all’età di 95 anni. Come consente la legge, la Lollobrigida ha deciso di lasciare metà del patrimonio al figlio Andrea Milko Skofic e l’altra metà al figlioccio Andrea Piazzolla. L’avvocato di quest’ultimo, Francesca Romana Lupoi, ha dichiarato che il suo assistito “intende portare avanti le volontà di Gina Lollobrigida per quanto riguarda in particolare la promozione della sua immagine e il mantenimento delle sue opere artistiche”.
>>>>> Gina Lollobrigida, la frase choc di Iva Zanicchi
La storia della lotta per l’eredità di Gina Lollobrigida
Viene messa così la parola fine alla diatriba sull’eredità dell’attrice, scoppiata da ben prima della dipartita di Gina Lollobrigida. Secondo alcune stime, il patrimonio di Gina Lollobrigida ammonterebbe più o meno a 215 milioni di dollari e comprende case, appartamenti, quadri e gioielli. Nel luglio del 2013 l’attrice mise all’asta 22 gioielli della sua collezione Bulgari, presso Sotheby’s a Ginevra. L’asta per beneficenza fruttò 3,8 milioni di euro, ma Ma a quanto pare i problemi iniziarono proprio in seguito a quell’asta e per la Diva tutto si trasformò in un incubo legale.
Lo scontro sul testamento
Gli ultimi anni di vita dell’attrice infatti, sono stati caratterizzati dalla causa per l’eredità, nella quale suo figlio Andrea Milko Skofic, nato dal matrimonio con il medico sloveno Milko Škofič, ha accusato il factotum della star, Andrea Piazzolla, nominato amministratore di sostegno, di abusare “dello stato di deficienza psichica della diva”. La madre infatti accusava il figlio di voler speculare per i soldi e come si è detto in più interviste alle quali aveva partecipato negli ultimi anni l’attrice, il figlio ha testimoniato in Tribunale in veste di parte civile nel processo a carico di Andrea Piazzolla, l’assistente e factotum dell’attrice che le è rimasto accanto fin alla fine e che fu accusato di circonvenzione di incapace e di avere approfittato dell’età avanzata dell’attrice per portarle via i suoi beni per poi venderli all’asta.
Andrea Piazzolla è stato accusato di aver sottratto beni di proprietà di Gina Lollobrigida, tra il 2013 e il 2018, vendendone 350 all’asta. Beni come tavolini, specchi, sedie, armadi, candelieri, panche, un orologio a torre. Sgabelli, fregi lignei, tappeti, marmi, busti, coppe, dipinti, opere artistiche della scuola romana, di pittori fiamminghi e russi. Secondo il giudice l’attrice sarebbe stata indotta a “credere che la traslazione dei beni in posto diverso dalla abitazione fosse solo finalizzata al deposito temporaneo degli stessi. E a preservarli da eventuali aggressioni da parte dell’autorità giudiziaria”.
>>>>> Gina Lollobrigida, giallo sull’eredità: ecco a quanto ammonta il suo patrimonio da capogiro