Matteo Messina Denaro faceva spesa al supermercato due giorni prima dell’arresto. L’ultimo boss stragista di Cosa nostra si aggirava per le vie di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, in tutta tranquillità.
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Nel suo appartamento, i carabinieri del Ros hanno ritrovato uno scontrino del supermercato che si trova a tre chilometri di distanza dal covo del boss, in viale Risorgimento. Si tratta di un negozio Coop nel quale lui stesso era andato ad acquistare una bottiglia di detersivo liquido, due bottiglie di birra Dreher e un po’ di carne macinata scelta, per una spesa complessiva di 26,61 euro. I Ros hanno inviato la lista alla procura di Palermo.
“Ulteriori elementi emergevano dall’ispezione nelle altre stanze, in una si trovava posizionata la panca per l’allenamento. Diverse paia di scarpe di marca. In un’altra stanza veniva rinvenuta la slot della sim card “1 Mobile”. Questo ha permesso di ricondurre il numero del boss all’utenza cellulare 377***”.
Alla perquisizione erano presenti anche l’alter ego del boss, Andrea Bonafede, poi arrestato, e il suo avvocato. Bonafede “spontaneamente dichiarò che quell’appartamento ubicato in via Cb31 civico 4 del comune di Campobello di Mazara costituiva di fatto il luogo di abituale dimora del latitante Matteo Messina Denaro da circa sei mesi”. Le sue dichiarazioni, però, erano false, e in base anche a queste dichiarazioni lo stesso Bonafede è finito in manette.