Ancora mistero fitto sulle cause delle ferite che nel dicembre scorso hanno ridotto in fin di vita un bimbo di sei anni. Il piccolo è da poco uscito dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale Gaslini di Genova. Sulla vicenda accaduta nella cittadina ligure di Ventimiglia indaga ora la Procura di Imperia. Ma l’ipotesi avanzata dagli investigatori, avallata anche dal padre, che il bambino possa essere stato gettato dall’auto in corsa dalla nonna paterna e dal suo compagno mette i brividi. Eppure al momento sembra quella più probabile, insieme ad un gesto estremo compiuto dal piccolo che potrebbe essersi gettato volontariamente dalla macchina per paura di qualcosa.
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La versione dei nonni del bimbo gettato dall’auto a Ventimiglia
I nonni hanno raccontato che il nipotino, mente era sdraiato sul sedile posteriore della vettura, sarebbe riuscito ad aprire la portiera. Ma, per evitare di farlo cadere, la nonna lo avrebbe tenuto per le gambe, provocandogli quindi diverse ferite, la cui natura resta però ancora inspiegabile. Versione dei fatti che non ha convinto il padre del bimbo. “Caduto? – si chiede l’uomo parlando dell’incidente di Ventimiglia – Direi semmai gettato dall’auto. Mio figlio non avrebbe mai aperto la portiera della macchina, e se si è lanciato sapeva che se fosse rimasto in macchina sarebbe morto. Se così fosse, qualcuno mi spiega come mai la testa sia rimasta illesa, le gambe senza graffi, il pigiama intatto? Aspetterò le perizie ma non credo al volo”.
La reazione dei genitori e dei loro avvocati
“Il bimbo sta meglio e quanto prima verrà ascoltato. – dichiara il suo avvocato Maria Gioffrè – Appena siamo certi delle data delle dimissioni avanzeremo istanza di incidente probatorio in modo che l’esame irripetibile si eseguirà una volta sola. È già stato individuato il criminalista che sostituirà la dottoressa Bruzzone all’accertamento che avrà luogo nei prossimo giorni. Si tratta di un suo collega che verrà, volta per volta, affiancato da altri professionisti e consulenti che ci aiuteranno a far luce su quanto successo al bambino”, conclude il legale.
Anche gli avvocati della mamma del piccolo ferito a Ventimiglia, Luca D’Auria e Daniela Missaglia, si dicono pronti a coinvolgere un pool di di esperti. “È sicuramente una vicenda delicata. – spiega D’Auria – Resa ancora più complessa dal momento in cui vi è protagonista, suo malgrado , un minore. Al momento tutte le ipotesi sono al vaglio. È un caso che necessita quanto prima di una risoluzione? Se l’ipotesi della macchina è al momento quella più accreditata, la mia assistita vuole sapere perché, cosa lo ha spaventato a tal punto? Da chi scappava? Se scappava”.
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