Giorgia Meloni esclusa. La premier italiana, che paga i ritardi e i tentennamenti sull’invio di armi a Kiev, è stata ieri esclusa per la prima volta in quasi un anno dalla cabina di regia degli aiuti composta da tutti i leader europei. La presidente del Consiglio è stata ammessa all’a seduta solo dopo diverse ore dall’inizio della riunione.
Inizialmente, infatti, la conversazione telefonica organizzata da Joe Biden prevedeva la sola presenza del cancelliere Scholz, del presidente Macron e del premier Sunak. Giorgia Meloni esclusa, dunque. Poi la diplomazia ha fatto sì che la premier italiana, ma solo molte ore dopo l’avvio della conversazione, potesse partecipare. I ritardi dell’Italia nel sostegno all’Ucraina hanno determinato questa situazione. “Prendendo atto della situazione sul terreno a quasi un anno dall’invasione russa – ha comunicato Palazzo Chigi – i leader hanno ribadito l’importanza di una costante forte coesione tra alleati nel continuare a fornire assistenza a Kiev a 360 gradi”.
Ma l’assenza della premier italiana a buona parte della seduta pesa. Siamo molto distanti dall’immagine di Mario Draghi in treno verso Kiev con Macron e Scholz. Nonostante la linea filo occidentale della leader di Fratelli d’Italia, da quando non c’è più l’ex BCE alla guida del governo la linea pro Kiev del nostro paese è apparsa meno netta, soprattutto a causa del rallentamento della macchina degli aiuti.
E? vero che l’Italia potrebbe anche non essere rientrata nel dibattito iniziale perché non ha tank moderni da fornire all’Ucraina, ma il risultato resta che la Meloni è stata esclusa.