La data del 26 febbraio, giorno delle elezioni del nuovo segretario del Pd, si avvicina. Ed è inevitabile che salgano anche le tensioni intorno ai quattro candidati alla guida del Nazareno. Nel caso di Elly Schlein, però, il diritto di critica si è spinto ben al di là del limite, soprattutto sui social network. È lei stessa a raccontarlo nel corso di una lunga intervista concessa a Luca Telese di Tpi, dove rivela di essere oggetto di pesanti attacchi antisemiti per colpa del suo naso e del suo cognome.
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L’intervista di Elly Schlein a Tpi
“Il mio naso è senza dubbio una parte importante del mio corpo. – spiega Elly Schlein aprendo l’intervista con Luca Telese – E da quando mi sono candidata è diventato due cose insieme: prima un simbolo. E subito dopo un bersaglio. Si è attivato un vero e proprio esercito di odiatori che parte dal mio naso e dal mio cognome per esprimere ignobili sentimenti antisemiti. Gli stereotipi sono quasi sempre ingannevoli. Per quanto sia orgogliosissima del lato ebraico della mia famiglia paterna, io non sono ebrea, perché come sapete la trasmissione avviene per linea matrilineare”, chiarisce la candidata alla segreteria Pd.
“Ma la cosa più folle come ti dicevo è il dibattito sul mio naso. – prosegue Elly Schlein – Perché non è un ‘naso ebreo Schlein’ che ho ereditato da mio padre, come scrivono i razzisti nella rete. È un naso tipicamente etrusco. Ho le prove. Mi arriva, con la fotocopiatrice, da mia madre. È un naso toscano, come lei. Mio nonno veniva da Leopoli. Ma quando agli inizi del secolo scorso lui nacque, la città era ancora sotto l’impero austroungarico. Poi è diventata Polonia, oggi è Ucraina. Si chiamava Schleyen. Arriva da emigrante ad Ellis Island e gli americani gli cambiano il nome in Schlein, più facile. Mio nonno si è spaccato la schiena per dare un futuro migliore ai suoi figli ma è morto presto”.
“Attacchi antisemiti per via del mio naso”
“All’arrivo era sarto. – ricorda ancora – E poi ha gestito un chiosco di generi alimentari vendendo caramelle e giornali. Quindi si è trasferito nel New Jersey. Non ha mia più rivisto i suoi parenti più cari. Il resto della sua famiglia che è rimasta a Leopoli è stata sterminata dai nazisti dopo le leggi razziali. Io e mio padre siamo andati nel 2018 in Polonia a cercare superstiti della mia famiglia con le loro foto e non abbiamo più trovato nessuno. Sono stati tutti spazzati via dall’Olocausto. Mio padre dopo la laurea è tornato in Europa. Ha studiato in Austria, Germania e Italia. Negli anni Settanta, ad un convegno sul federalismo ha conosciuto mia madre, Paola Viviani, insegnante a Milano”, conclude.
“Insultando Elly Schlein attaccate tutta la nostra comunità democratica. Frasi ignobili che vanno respinte. Forza Elly, un abbraccio forte”, questa la solidarietà espressa su Twitter dal suo avversario nella corsa al Nazareno Stefano Bonaccini. “La violenza verbale e gli attacchi personali a Elly Schlein conditi da una indegna matrice antisemita sono una vergogna. Tutta la comunità delle democratiche e dei democratici reagirà. Elly, l’abbraccio più grande stamane è per te”, cinguetta un altro candidato, Gianni Cuperlo.
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