Tragedia a Milano dove una ragazza di soli 20 anni è morta dopo dieci giorni trascorsi in coma. A ridurre la giovane in condizioni talmente gravi da costarle la vita sarebbe stato un tiramisù vegano, consumato in un ristorante dove lo scorso 26 gennaio la ventenne si era recata a cena insieme al suo ragazzo. Non era la priva volta che i due frequentavano quel locale, specializzato in cucina vegana. Ora gli inquirenti stanno cercando di risalire alle responsabilità.
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Ragazza morta dopo aver mangiato un tiramisù vegano
Probabilmente nel tiramisù vegano c’erano delle tracce di latte. Ma, secondo quanto si apprende, la vittima soffriva fin dalla nascita di una ipersensibilità allergica a questo alimento, così come a tutti gli altri latticini. Dopo aver inghiottito poche cucchiaiate del dolce, la giovane si è sentita subito male. L’ambulanza accorsa sul posto, un ristorante del centro di Milano, l’hanno trasportata di urgenza all’ospedale San Raffaele.
Ma dopo dieci giorni di coma la ragazza non ce l’ha fatta e ha smesso di respirare. Ora la procura del capoluogo lombardo ha aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio colposo. Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Luca Gaglio, il quale ha disposto l’immediato sequestro dei sette vasetti di tiramisù vegano che si trovavano nel ristorante al momento della tragedia. Oggi invece sono stati ritirati dal mercato tutti gli altri vasetti della stessa marca.
Bisogna infatti precisare che i tiramisù non sono stati prodotti direttamente dal ristorante vegano, ma dalla Glg srl di Assago con il marchio ‘Mascherpa tiramisù’. Un prodotto destinato proprio a chi risulta allergico alle proteine del latte. “Il prodotto può contenere tracce di latticini. Si invitano i consumatori a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per il rimborso”, si legge nel sito del ministero della Salute. Ciò che appare certo al momento è che il ristorante non abbia alcuna responsabilità per la morte della ragazza. Sono in corso sopralluoghi nell’azienda produttrice, anche se per ora non c’è nessun indagato.