Il balletto della Rai su Zelensky sembra finalmente concluso. Il presidente ucraino non invierà un video messaggio al Festival di Sanremo, come era stato inizialmente stabilito. Ma si limiterà a mandare un testo scritto che verrà poi letto al Teatro Ariston dal conduttore Amadeus. È questo il compromesso raggiunto dal Consiglio di amministrazione della tv pubblica con il direttore dell’Intrattenimento di viale Mazzini Stefano Coletta. E così la Rai fa marcia indietro sull’invito a Zelensky organizzato e voluto dal giornalista Bruno Vespa. I social network accolgono la notizia dividendosi. Da una parte c’è chi afferma che è meglio non mischiare la politica con la musica. Dall’altra però, in molti si lamentano del fatto che sia stata vietata la platea della Rai al numero uno di Kiev, mentre al professor Alessandro Orsini viene concessa tutte le settimane la tribuna di Cartabianca per sparare bordate proprio contro l’Ucraina e la coalizione occidentale.
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Niente video di Zelensky a Sanremo
“Siamo in contatto quotidiano con l’ambasciatore Melnyk. – annuncia Stefano Coletta parlando della partecipazione di Zelensky a Sanremo – Siamo giunti alla definizione dell’intervento del presidente ucraino ieri: non invierà un video, ma un testo. Mi sembra complicato poter censurare il presidente. Il controllo di noi dirigenti è preventivo alla messa in onda di ogni programma, ma sorrido all’idea di un dirigente Rai che possa censurare un presidente. Non abbiamo ancora contezza dei contenuti, saremo più puntuali nei prossimi giorni”. Insomma, niente Zelensky in video collegamento con il Festival. Gli verrà concessa solo la possibilità di inviare un messaggio scritto. E il conduttore Amadeus si adegua immediatamente: “Lo leggerò esattamente come mi arriverà”.
Bufera social su Orsini e la Rai
La notizia manda però in fibrillazione una parte dei social. Il nome di Alessandro Orsini entra subito in tendenza con migliaia di tweet con il suo hashtag. “L’Italia è quel Paese dove a Zelensky viene impedito di parlare a Sanremo, mentre ad Orsini, lo sventratore seriale dell’Ucraina, viene data una tribuna in Rai, grazie alla figlia di Berlinguer, tutte le settimane da un anno”, protesta con veemenza qualcuno.
“Adesso basta. – perde la pazienza un’altra – Fate sparire Orsini dagli schermi Rai. Zelensky non ha il diritto di parlare, perché non accetta di essere censurato e invece questo squilibrato può sproloquiare indisturbato di sventramenti e di assurde teorie, con una conduttrice che non obietta mai nulla? Basta”. E poi, ancora, “si dà spazio ai pareri di Orsini, Di Battista, Scanzi, No Vax vari, Lavrov, Travaglio, ovunque c’è il tutto. E per Zelensky a Sanremo tutta questa puzza? – si domanda polemicamente un’altra – Leader dell’Ucraina invasa e massacrata Non mi raccapacito piu. Mi basterebbe poter scegliere se pagare il canone Rai. Vergogna”. Ma i messaggi dello steso tono sono centinaia.
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