Non mancano certo i colpi di scena a poche ora dall’inizio dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo. Il conduttore Amadeus fa sapere che nella serata inaugurale sarà presente al Teatro Ariston il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E anche Roberto Benigni salirà sul palco della città dei fiori. Intanto, però, non tutti condividono il clima di festa che si respira quasi ovunque. È anche il caso di Povia. Intervistato da Il Giornale, il cantautore divenuto punto di riferimento per il movimento no vax durante la pandemia, si sfoga con parole durissime.
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Lo sfogo di Povia contro il mancato invito di Amadeus a Sanremo
Sono trascorsi 17 anni dalla vittoria di Povia a Sanremo con la canzone ‘Vorrei avere il becco’. Tre anni dopo è arrivato il secondo posto con ‘Luca era gay’. L’ultima partecipazione dell’artista al Festival risale al 2010 con ‘La verità’. È forse anche per questo motivo che il cantautore risponde con il dente avvelenato alle domande del cronista de Il Giornale. “Ho provato a tornare all’Ariston, come ogni anno. – racconta Povia – Ma Amadeus ha fatto altre scelte. Inoltre, il problema di Povia, non sono le canzoni ma il personaggio che forse non mette d’accordo il consiglio di amministrazione dove ci sono esponenti che rispondono a logiche di partito. Io mi espongo molto con canzoni e dichiarazioni anche se, ripeto, sono sempre e solo un cantautore, mica un presidente in guerra (il riferimento è al presidente ucraino Zelensky, ndr). Ops”.
“Io sarò a Sanremo per ritirare premi e fare interviste durante la settimana. Seguirò il Festival da ‘Il salotto delle celebrità’. Credo che Amadeus e la Rai faranno tantissimi ascolti come sempre e non lo dico per gufare. Poi c’è Zelensky che canterà ‘Nato ucraino’. – ironizza ancora Povia – Degli artisti in gara stimo più di tutti Giorgia, gli Articolo 31, Ultimo ed Elodie. Secondo me tutti sono all’altezza, ognuno ha il suo seguito. Ma se il posto di uno sconosciuto l’avessero dato a Povia sarebbe stato meglio. Per questo spero che in futuro non sia tutto sempre maledettamente in salita e difficile”.
Poi ricorda il Festival vinto nel 2006 con ‘Vorrei avere il becco’. “Ho bei ricordi. – confessa Povia – Un brano premiato dalla gente e criticato da molti giornalisti, nonostante continuassi a dire che era ed è dedicato a tutte le persone che si vogliono bene e che si sono volute bene. Penso ai nonni e bisnonni nel dopoguerra che, come i piccioncini, si sono accontentati delle briciole, rimboccati le maniche e ricostruito una nazione, onorando la Costituzione. Onorandola, non ignorandola. Verbi simili ma di differenti significati”.
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