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Francesca Fagnani e quelle voci dal carcere minorile

La co-conduttrice della serata del Festival di Sanremo di mercoledi è stata la giornalista televisiva Francesca Fagnani. Il suo monologo è dedicato ai ragazzi del carcere minorile di Nisida. «Vogliamo che la gente sappia che non siamo animali, non siamo bestie, non siamo killer per sempre, vogliamo che la gente ci conosca», ha detto citando i minori reclusi.

Fagnani legge le frasi dei ragazzi. «Io mi pensavo che la felicità si comprava» dottoré. Hanno 15-18 anni. Sguardi sfidanti. La giornalista li ha intervistati e tutti loro hanno detto che se avessero potuto, sarebbero andati a scuola. Fagnani punta il dito contro la povertà educativa: «La scuola dovrebbe garantire pari opportunità, almeno ai più giovani e lo Stato dovrebbe essere più sexy dell’illegalità».

«Il carcere deve rieducare» dice. «Un magistrato ha detto che i detenuti non devono passare per vittima e non devono essere picchiati, ma perché lo Stato non può essere violento come chi arresta. Chi esce dal carcere deve uscire meglio di come è entrato, per rispetto dell’art. 27 della Costituzione. Che uno spacciatore o un ladro che sia, una volta uscito, cambi mestiere».

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