Per Vittorio Sgarbi l’ultima edizione di Sanremo, conclusa sabato scorso, è stata “miserabile“. In un’intervista alla Stampa, il sottosegretario alla Cultura attacca tutti, ma soprattutto Chiara Ferragni: “Una capra“. Auspica la presenza di Morgan, “uno stravagante vero, altro che Fedez“. Magari in coppia con Amadeus, cui a quanto sembra attribuisce qualche merito. Ne ha per tutti, Sgarbi, anche per i vertici Rai e per gli attacchi della destra, che avrebbe dovuto dire: “Ciò che abbiamo visto non era contro di noi, era inadeguato”.
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Sgarbi attacca Sanremo: “Spettacolo miserabile”
Per Vittorio Sgarbi l’edizione 73 di Sanremo è stata uno spettacolo “miserabile, insensato, insignificante, infantile. Niente musica né canzoni, non resta in mente nulla”. La colpa è di chi ha lasciato “la più grande azienda culturale italiana in mano a Presta, Coletta, Amadeus e due capre come Fedez e Ferragni, che non sanno parlare”. Pazienza se questa dirigenza ha riportato il Festival al centro del dibattito nazionale per il quarto anno consecutivo, firmando ascolti da record. In media, la kermesse ha registrato il 66% di share.
Per Sgarbi questo non conta: “Come se il capolavoro di un grande scrittore fosse tale solo per le copie vendute. Manca un amministratore, un presidente, un direttore di rete”. “Dov’è un Angelo Guglielmi?” si chiede Sgarbi, riferendosi al critico letterario e storico direttore di Rai Tre.
Sgarbi attacca Sanremo: “Ecco chi vorrei in Rai”
L’aspetto politico della manifestazione ha lasciato basito Sgarbi: “La destra dovrebbe dire ‘quello che abbiamo visto non era contro di noi, era inadeguato’. Pessimo”. Fedez che strappa la foto del viceministro Galeazzo Bignami vestito da nazista è stato “un attacco infantile. Andrebbe impedito sul piano deontologico dalla Rai. Perché consentire che un uomo di governo sia irriso da Fedez?“. Anche Benigni non è adatto alla celebrazione della Costituzione: “Se vuoi celebrarla fallo con Cassese, non con una caricatura”.
E poi ecco l’ultima ossessione di Vittorio Sgarbi: “A presentare il Festival vedrei bene Morgan. Un ponte fra musica classica e contemporanea. Meglio un vero stravagante come lui che uno finto come Fedez. Per la presidenza Paolo Mieli“. Al posto dell’a.d. Carlo Fuortes qualcuno tra “Corrado Augias, Geminello Alvi, Roberto Andò, Emma Dante, Toni Servillo, Giorgio Montefuschi“.
Nonostante i violenti attacchi, Sgarbi promuove Amadeus, direttore artistico del festival per il quarto anno consecutivo. “Gli darei 7 e mezzo, potrebbe fare coppia con Morgan“. Nessuna apertura, invece, per Chiara Ferragni, a cui assegna un 2. “Analfabetismo funzionale. Una inetta. Una capra, goffa. Leggeva dei foglietti in una lingua improbabile che non è l’italiano. Mai visto niente di simile. Sarebbe stata meglio Elly Schlein”. Fedez, invece, è pessimo, “ma non un incapace totale come la moglie”.
Oltre ad Amadeus, dunque, Sgarbi salva “Ornella Vanoni e Gino Paoli, due mostri sacri, da 10. E Al Bano: 8, un presidente della Repubblica di destra“. Il sottosegretario Vittorio Sgarbi conclude con una battuta sul convitato di pietra del festival, Volodymyr Zelensky, e le parole che gli ha dedicato Berlusconi: “Silvio è intimamente ammiratore di Putin e quando si sfoga non riesce a trattenersi”.
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