“Gli appelli del detenuto, al di là dell’assenza di un suo specifico mandato per ogni singola vicenda, non solo non vengono ignorati ma si sono trasformati in un’onda d’urto propagatasit sul territorio nazionale e all’estero. Il mondo antagonista si muove ispirandosi ad Alfredo Cospito e a sostegno di costui, mediante azioni violente e di grave intimidazione, ossia proprio ciò che il detenuto propugna e che viene immediatamente raccolto e tradotto in pratica e in atti concreti”.
Nell’informativa alla Camera il ministro della Giustizia Carlo Nordio sottolinea il pericolo rappresentato da Alfredo Cospito, anarchico al 41bis, anche da dentro il carcere. “La sua pericolosità è confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte di gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica insurrezionalista”.
Ma nel dibattito seguito all’informativa del ministro su Cospito e sul caso Donzelli non tutti sono d’accordo con la linea di Nordio. “Una personalità del suo spessore non può’ diventare il difensore dell’indifendibile perché che il documento divulgato in Aula da Donzelli non andava divulgato lei lo sa benissimo, perchè conosce il diritto – attacca Matteo Richetti di Azione – Italia Viva -. Comprendo che questa vicenda riguarda due intoccabili in quanto vicinissimi alla presidente del Consiglio, quindi la vicenda politica si comprende. Ma c’è anche un punto politico da sollevare nei suoi confronti ministro: lei rischia di essere un ministro dalle dichiarazioni importanti condivisibili sulla giustizia e sulla necessià di una riforma, ma membro di un esecutivo che fa l’esatto contrario di ciò che lei dichiara. Ministro Nordio, o le sue parole non hanno valore o Delmnastro non può continuare ad occuparsi del Dap”.
Anche dal Pd arriva l’attacco a Nordio, tramite un tweet del vice presidente del gruppo dem alla Camera Peppe Provenzano. “Nordio per compiacere la premier Meloni si assume la responsabilità politica del pericoloso, gravissimo comportamento di Delmastro e Donzelli – cinguetta -. Smentisce il suo Ministero, la ratio stessa del 41bis, persino se stesso. Un fine giurista non fa così: così fanno i Tartufi”.