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Stop auto benzina e diesel: ecco cosa succederà alle vecchie vetture dal 2035

Stop per auto benzina e diesel in Europa. Dopo l’ok definitivo dal Parlamento europeo, dal 2035 si fermeranno tutte le auto e furgoni a benzina e diesel. La mobilità in Europa sarà regolata dai due pilastri dell’Euro 7 e del piano Fit for 55, il primo destinato a regolare le emissioni inquinanti in senso ampio dal 2025, il secondo ad azzerare le emissioni di CO2, con il conseguente bando alla vendita di vetture a motorizzazione termica entro il 2035. Dunque da quella data in poi, quelli che circoleranno nel Vecchio continente dovranno essere veicoli a zero emissioni di co2. Ma quali effetti avrà sul mercato lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035? Di cosa dovranno tenere conto i consumatori nell’acquisto di una nuova vettura? E cosa succederà alle vecchie macchine a benzina e diesel?

Stop auto benzina e diesel: arrivano gli incentivi sui nuovi acquisti
Per incentivare la transizione green, nel 2026 sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels). I produttori di nicchia potranno invece continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035. Avranno così un anno in più di tempo per adeguarsi. Per chi invece produce meno di mille veicoli l’anno è prevista un’esenzione totale dalle nuove disposizioni Ue. Inoltre, il bonus Zlev per concedere obiettivi più bassi di riduzione delle emissioni alle case automobilistiche che producono auto a zero emissioni e ibride sarà adattato. Ci saranno diverse tappe a scalare dal 2025 al 2029, fino ad arrivare alla sua eliminazione nel 2030.


Verso un’Europa più green
La proposta europea introduce un’esenzione per i piccoli costruttori, nonché garantisce anche una deroga del 10% per i veicoli pesanti che circolano in condizioni atmosferiche difficili. Il testo base prevede di ridurre del 100% le emissioni di auto e furgoni nuovi che emettono CO2 nel 2035. I veicoli leggeri con motore a combustione, alimentate a benzina e diesel, non potranno più essere immatricolati. Andando nel dettaglio della nuova riforma green, entro il 2030 i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali. Inoltre Bruxelles presenterà entro il 2035 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale. Ogni due anni la Commissione europea pubblicherà una relazione sulla mobilità a zero emissioni.
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Che fine faranno le nostre vecchie vetture?
Per chi possiede già un autoveicolo a benzina o diesel potrà continuare ad usarla. E fino al 31 dicembre 2024 potrà anche acquistarne una nuova. In termini finanziari però, le auto a benzina o diesel sono destinate a subire un’importante svalutazione di prezzo in vista del 2035. E quindi il mercato, sia della vendita che della permuta, sia per l’usato che per il nuovo, dovrà subire un restringimento, che renderà difficile a chi lo voglia la vendita tout court dell’auto.
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Attualmente in Italia le immatricolazioni di auto elettriche rappresentano solo il 2,6% del totale del mercato. La colpa sta probabilmente nel fatto che attualmente i costi per l’acquisto di un’auto elettrica comportano un investimento minimo di 20 mila euro, cifra certo non accessibile a tutti. Per quanto riguarda il costo delle ricariche, i prezzi oscillano dai 40 ai 70 centesimi per Kwh. Il pieno di una 500 elettrica con batteria da 42 Kwh costa fino a 33 euro. Il costo per chilometro percorso ammonta a 10 centesimi (ovvero lo stesso del diesel).


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