Ignazio La Russa bersaglio di aspre critiche dopo le parole sul figlio gay pronunciate durante l’intervista concessa a Francesca Fagnani nel programma Belve. Il presidente del Senato è finito nella bufera per aver detto che accetterebbe “con dispiacere la notizia” di avere un figlio omosessuale. E così, per cercare di mettere una pezza alle sue dichiarazioni, il fedelissimo di Giorgia Meloni rilascia un’altra intervista: stavolta al Corriere della Sera. La Russa tira in ballo anche Vladimir Luxuria per scagionarsi. Ma le sue giustificazioni non convincono per niente l’attore Alessandro Gassmann che lo attacca su Twitter.
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Le parole di La Russa sul figlio gay
“Accetterei con dispiacere la notizia di un figlio gay: come se fosse milanista, diverso da me. – ecco la battuta di La Russa sull’omosessualità che ha fatto infuriare il movimento lbgtq – Un padre etero vorrebbe che il figlio fosse come lui. Una giornata particolare è un brutto film perché colloca l’omofobia in una parte sola e in un periodo solo. Il livello estetico delle donne nel centrodestra è diminuito, è aumentata la qualità, a sinistra non guardo. Io amo il genere femminile”.
“Omofobo? Credevo che avrebbe colpito la notizia che non ho più il busto del Duce. – questa invece la sua giustificazione al Corriere – Ma qui ogni giorno ce n’è una nuova. Avessero aspettato la messa in onda avrebbero capito il contesto in cui le mie parole sono state dette. Io ho solo risposto alle domande: non ho introdotto alcun tema. Si può discutere se fossero adeguate. Ma è chiaro che se vai in un programma così rispondi secondo lo spirito della trasmissione, cioè a titolo del tutto personale e con sincerità. Non puoi fare l’istituzionale. O, peggio, l’ipocrita”.
Se avessi avuto un padre stronzo, sarebbe stato un dispiacere. 🌈
— Alessandro Gassmann 🌳 (@GassmanGassmann) February 22, 2023
Il post di Gassmann
Ma l’uscita del presidente del Senato provoca diverse reazioni politiche negative. “Brutto avere un padre con i busti di Mussolini”, ironizza con amarezza l’esponente del Pd Alessandro Zan, autore dell’omonimo disegno di legge contro l’omotransfobia, bocciato qualche mese fa dal Parlamento. “Uno meno fascio non c’era?”, è invece la battuta al vetriolo di Carlo Calenda rivolto al premier Meloni. Al coro di critiche si aggiunge ora anche Alessandro Gassmann che sul suo profilo Twitter si limita a cinguettare: “Se avessi avuto un padre stronzo, sarebbe stato un dispiacere”, seguito da un arcobaleno. Chiaro riferimento alle parole di La Russa sul figlio gay.
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