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Russia, padre e figlia arrestati per un disegno

Una storia terribile arriva dalla Russia. Aleksej Moskalev e la figlia Masha, 14 anni, sono finiti nella morsa della giustizia per un disegno della ragazza. I due sostengono l’Ucraina e si battono contro la propaganda di Mosca. Il padre rischia tre anni di carcere, la figlia potrebbe finire in un orfanotrofio.
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Masha Moskaleva e l'arresto del padre per un disegno in favore dell'Ucraina
Masha e il suo disegno

Masha e il suo disegno per l’Ucraina per il quale è stato arrestato suo padre

È l‘aprile dello scorso anno, il 2022, e la Russia ha invaso l’Ucraina da poco più di un mese. Durante l’ora di Belle arti, a Mosca, l’insegnante ottuagenaria propone di realizzare un disegno per supportare le truppe russe. La giovane Masha Moskaleva, però, con i suoi 14 anni, non ci sta e disegna qualcosa di diverso. La ragazza realizza il disegno di una donna con un bambino, alcuni missili che cadono su di loro e due bandiere, quella russa e quella ucraina. Sul primo disegno si vede la scritta “No alla g…” (non si poteva dire “guerra”, perché si tratta di “operazioni militari speciali” secondo Putin), e “Gloria all’Ucraina” sulla seconda.

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L’insegnante ha segnalato il disegno al preside, che ha convocato la polizia e ha fatto fermare tutti i bambini all’uscita della scuola e ha fatto chiedere il loro nome e cognome. Masha ha capito che cercavano lei e ha dato un nome falso per non essere arrestata. Il padre, Aleksej Moskalev, è stato informato dalla figlia della situazione e l’ha accompagnata in classe il giorno dopo per rassicurarla.

Nel frattempo, però, il preside ha chiamato la polizia e i servizi sociali, prelevando Masha dalla classe e portandola in una stazione di polizia. Akeksej è interrogato in commissariato, perché ci sono post sui suoi social in sostegno dell’Ucraina e caricature di Putin. L’uomo è multato per “discredito delle forze armate”. I Moskalev devono aver pensato che fosse tutto finito in quel modo.

Masha e il padre perseguitati dalla propaganda russa

E invece no. La mattina del 30 dicembre alcuni agenti dell’Fsb e delle forze di polizia hanno fatto irruzione a casa dei Moskalev, perquesendo e prelevando di tutto, incluso il disegno di Masha e un magnete con la scritta “Gloria all’Ucraina!”. Aleksej è stato portato all’Fsb, interrogato e picchiato, mentre Masha è stata portata in un istituto. Contro il padre è stato aperto un procedimento penale e ora rischia fino a tre anni di carcere. La figlia rischia invece di finire in un orfanotrofio.

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La situazione di Masha e del padre è solo uno dei tanti casi di repressone nei confronti di coloro che dissentono o esprimono posizioni pacifiste rispetto alla situazione in Ucraina. Secondo l’ong Ovd-info, nel 2022 sono stati aperti sette procedimenti penali contro minori che si erano espressi a favore della pace. Il caso di Masha e del padre ha attirato l’attenzione di diverse organizzazioni per i diritti umani, che hanno espresso preoccupazione per la loro situazione e chiesto alle autorità russe di porre fine alla loro persecuzione.


Il governo russo ha negato qualsiasi tipo di violazione dei diritti umani e ha sostenuto che i casi come quelli di Masha e del padre sono necessari per garantire la sicurezza e l’integrità territoriale del paese. Tuttavia, molte organizzazioni per i diritti umani e la comunità internazionale hanno espresso preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Russia e hanno chiesto al governo di rispettare i diritti delle persone a esprimere le loro opinioni pacifiche.

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