Papa Francesco sembra più che mai deciso a proseguire la sua rivoluzione nella Chiesa cattolica. È di qualche giorno fa la notizia che il Pontefice ha deciso di vietare la celebrazione della messa in latino. L’esatto contrario di quanto aveva stabilito il suo predecessore Benedetto XVI. Ora arriva la notizia che Bergoglio è intenzionato a dire basta ai privilegi di cardinali, presidenti, segretari, sottosegretari e dirigenti del Vaticano. Il Papa potrebbe infatti firmare a breve un documento con cui si abolisce la fruizione di tariffe preferenziali degli immobili di proprietà di alcuni enti legati alla santa Sede, allo scopo di fare cassa per destinare fondi ai più bisognosi.
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Papa Francesco contro i privilegi dei cardinali
La notizia che Papa Francesco è intenzionato a togliere privilegi ai cardinali e alle altre alte cariche vaticane non è ancora stata confermata ufficialmente. Ma il sito Messa in latino pubblica un ampio resoconto della vicenda. “Con udienza concessa a Caballero Ledo, Prefetto della Segreteria per l’Economia, il 13 febbraio 2023 il Santo Padre, per far fronte agli impegni crescenti che la Santa Sede sta affrontando per l’adempimento al servizio della Chiesa Universale e ai bisognosi, chiede di destinare e riservare alla Sede Apostolica maggiori risorse anche incrementando i ricavi alla gestione del patrimonio immobiliare”, si legge sul sito.
Papa Francesco chiede dunque di abolire “qualsiasi disposizione che preveda un godimento (uso alloggio gratuito o vantaggioso) a Cardinali, Capi Dicastero, Presidenti, Segretari, Sotto Segretari, Dirigenti ed equiparati, ivi inclusi Uditori ed equiparati, del Tribunale della Rota Roma, degli immobili di proprietà delle Istituzioni Curiali e deli Enti che fanno riferimento alla S. Sede inclusi nella lista allegata allo Statuto del Consiglio per l’Economia comprese le Domus”. La fine di una lunga serie di privilegi insomma.
Inoltre, spiega ancora Messa in latino, Papa Francesco introduce “il divieto per tutti gli Enti di dare ai soggetti di cui sopra il c.d. ‘contributo alloggio’ o contributi simili con finalità di compartecipare al canone di locazione o alle spese per l’alloggio. Gli Enti proprietari dovranno applicare ai soggetti di cui sopra gli stessi prezzi applicabili a chi non abbia incarico nella S. Sede o nello Stato della Città del Vaticano”. Secondo Messa in latino, infine, il “rescriptum” firmato da Bergoglio “ha efficacia immediata”.
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