Sono passati solo pochi giorni dal naufragio del barcone carico di migranti a Cutro, sulle coste calabresi vicino a Crotone. I morti sono decine, compresi molti bambini anche piccolissimi. Inevitabile che dovesse esplodere una polemica furiosa tra il governo guidato da Giorgia Meloni e chi accusa Palazzo Chigi di essere responsabile della tragedia perché non avrebbe fatto nulla per avviare un’operazione di salvataggio. Nella furiosa contesa decide di entrare a gamba tesa anche Vittorio Feltri. Il giornalista pubblica una serie di tweet che fanno indignare buona parte degli utenti del social network di Elon Musk. Anche se non sono pochi quelli che gli danno ragione.
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I tweet di Vittorio Feltri
“Se affronti il mare grosso con una carretta e ti porti appresso i bambini vai più facilmente a fondo che in porto”. È questo il primo tweet in cui Vittorio Feltri fa riferimento alla appena avvenuta strage di migranti sulle coste di Cutro. Immediate le reazioni negative. Ma qualcuno fa notare che “hanno speso 8.000 euro per morire in mare. Ong, Coop, scafisti e comunisti non capiscono che questi soldi sarebbero bastati per arrivare in Europa con i flussi, senza alcun rischio, in aereo”. “Non dovrebbero partire. – aggiunge un altro – Ma a molti conviene che questi poveracci rischino la vita così. In attesa che per buonismo l’Italia diventi Itafrica e si applichi la legge del taglione, mi permetto di dissentire”.
Se affronti il mare grosso con una carretta e ti porti appresso i bambini vai più facilmente a fondo che in porto.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) February 28, 2023
Evidentemente non pago, Vittorio Feltri attende qualche ora prima di sparare un’altra bordata social contro i migranti. “Ma se il Pakistan e l’Afghanistan sono paesi schifosi la colpa non è degli italiani, ma dei pakistani e degli afghani che poi dobbiamo soccorrere quando navigano su carrette del mare. La società la fanno gli uomini che se non sono civili fanno solo disastri”, protesta il fondatore di Libero in un altro tweet. Anche in questo caso gli utenti di Twitter si dividono. “Una cosa di pura logica, ma i sinistri pensano di essere onnipotenti e quindi tutte le colpe del mondo ricadono su di noi”, riflette ad esempio qualcuno.
Ma se il Pakistan e l’Aghanistan sono paesi schifosi la colpa non è degli italiani ma dei pakistani e degli afghani che poi dobbiamo soccorrere quando navigano su carrette del mare. La società la fanno gli uomini che se non sono civili fanno solo disastri
— Vittorio Feltri (@vfeltri) March 1, 2023
La posizione di Feltri sui migranti
L’ultimo dei tre tweet di Vittorio Feltri risulta ancora più corrosivo. “Agli extracomunitari ricordo un vecchio detto italiano: partire è un po’ morire. State a casa vostra”, ironizza il giornalista. Stavolta a reagire per prima è l’europarlamentare del Pd Pina Picierno. “Segnalo alla presidente Giorgia Meloni che questo tweet indegno è di un suo eletto in Regione Lombardia. Sconcerto e vergogna”, cinguetta indignata la Picierno. “Naturalmente lo fa apposta per provocare e quindi la cosa migliore è non abboccare al suo amo. Ma al di là della sua condizione etilica, va ricordato che Littorio è ormai un autorevole esponente di Fratelli d’Italia, eletto alla Regione Lombardia. Contenta Giorgia di questo?”, ci mette il carico un altro commentatore.
Agli extracomunitari ricordo un vecchio detto italiano: partire è un po’ morire. State a casa vostra
— Vittorio Feltri (@vfeltri) March 1, 2023
Di fronte alle polemiche montanti, Vittorio Feltri decide di scrivere un editoriale su Libero per chiarire la sua posizione. Il giornalista premette di provare “pietà e il dolore per le vittime del naufragio a Crotone”. Poi però punta il dito contro il “disinteresse dell’Europa per il soccorso e per l’accoglienza dei migranti”. Ue che ha scaricato questo “onere” solo sul nostro Paese. Feltri attacca i “fetenti di Bruxelles”. Ma si chiede anche perché “una folla di individui, portandosi appresso mogli e figli piccoli, intraprenda, pagando cifre astronomiche, l’attraversata del Mediterraneo a bordo di carcasse parzialmente galleggianti”, per raggiungere un posto come l’Italia, “sconvolta dalla miseria, dalla disoccupazione e da una massa di mafiosi e delinquenti di varia estrazione”.
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