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Addio al Reddito, ecco cosa lo sostituirà

Reddito di cittadinanza Mia come funziona meloni

Il Reddito di cittadinanza, l’importante sussidio introdotto dal Governo italiano nel 2019 per contrastare la povertà e promuovere l’inclusione sociale, sta per subire un importante cambiamento. Infatti, il Ministero del Lavoro ha presentato una proposta di riforma del sussidio, che sarà sostituito da una nuova misura chiamata “Mia” (Misura di inclusione attiva) che si concentrerà, appunto, sulla promozione dell’inclusione attiva dei beneficiari, piuttosto che solo sull’erogazione di una prestazione economica.

La nuova misura dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo settembre, e sarà rivolta a due diverse categorie di beneficiari: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. La prima categoria comprende nuclei familiari con almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile; la seconda categoria, invece, include nuclei familiari in cui non ci sono queste situazioni, ma almeno un soggetto tra i 18 e i 60 anni d’età.

Tuttavia, c’è un cambiamento significativo nella nuova misura rispetto al Reddito di cittadinanza: gli occupabili, ovvero coloro che potrebbero lavorare, riceveranno un importo inferiore e per un periodo di tempo ridotto. L’assegno base per questa categoria di beneficiari sarà ridotto a 375 euro al mese, rispetto ai 500 euro attuali, e la durata massima della Mia sarà di un anno, mentre per le famiglie senza persone occupabili la durata massima rimarrà di 18 mesi.

La nuova misura prevede anche una restrizione sulla ripetizione della richiesta di sussidio: per le famiglie senza occupabili, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi dalla seconda domanda in poi, mentre per i nuclei con persone occupabili, la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda.

Inoltre, il nuovo sussidio potrebbe prevedere una riduzione della quota aggiuntiva per l’affitto, che potrebbe essere modulata in base alla numerosità del nucleo familiare. Queste misure, tuttavia, richiedono un finanziamento che, secondo le stime del Ministero del Lavoro, richiederà quasi un miliardo di euro. Non è ancora chiaro come il Governo intenda reperire queste risorse, e se ci saranno ulteriori restrizioni o modifiche alla proposta iniziale.

In ogni caso, la riforma della misura del reddito di cittadinanza è destinata ad avere un impatto significativo sulla vita di centinaia di migliaia di italiani che attualmente beneficiano del sussidio. L’obiettivo della nuova misura è quello di promuovere una maggiore inclusione attiva dei beneficiari, cercando di favorire l’accesso al mercato del lavoro e di stimolare la partecipazione alla formazione e alla riqualificazione professionale. Tuttavia, i sindacati e le organizzazioni di categoria hanno già espresso preoccupazione per la riduzione dell’importo e della durata del sussidio per gli occupabili

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